L’Unione sindacale di base annuncia una settimana di mobilitazione regionale dei tirocinanti inclusione sociale della Calabria. Lo riferisce una nota stampa del sindacato nella quale evidenzia l’annosa «questione riguardante i tirocinanti calabresi, i quali svolgono tirocinio all’interno degli enti locali di tutto il territorio, attività che si protrae da anni, senza alcuna garanzia occupazionale per le persone che loro svolgono». [Continua in basso]
L’Unione sindacale in tale contesto ha proclamato a partire da oggi «una mobilitazione regionale permanente, con momenti di sensibilizzazione come la presenza passiva, e protesta negli enti locali interessati, al fine di sensibilizzare tutte le istituzioni interessate, rispetto a una bomba sociale che, in assenza di risposte concrete, potrebbe deflagrare». Il tutto «vista la situazione in cui vertono gli enti locali calabresi (caratterizzati dall’assenza di personale a causa del blocco delle assunzioni), situazione in cui di fatto i tirocinanti sostituiscono in tutto e per tutto il personale mancante, sopperendo nelle attività amministrative e sostenendo l’intera macchina organizzativa» e «considerato, inoltre, «che la puntualità dell’esiguo pagamento relativo all’indennità è perennemente oggetto di tensione per i tirocinanti».
In più il sindacato rileva che «la proroga del tirocinio ha durata di 12 mesi a partire dal mese di ottobre, e che di conseguenza vi è l’urgente necessità di vagliare sin da subito tutte le soluzioni possibili per condurre questo enorme bacino di tirocinanti, circa 4400 persone, alla stabilizzazione». Ad oggi tuttavia «i numerosi tavoli e incontri avuti nelle ultime settimane con tutti le istituzioni interessate non hanno sortito di fatto alcuna variazione della situazione dei tirocinanti». Da qui la mobilitazione.