lunedì,Maggio 13 2024

Coronavirus, la doppia incognita delle aziende che lavorano con l’estero

Molte aziende si trovano a fare i conti con i risvolti economici dell'emergenza in corso e guardano al futuro con un doppio interrogativo

Coronavirus, la doppia incognita delle aziende che lavorano con l’estero

Una delle aziende il cui caso è emblematico per fotografare le incertezze che caratterizzano il quadro economico della provincia di Vibo Valentia è la Emmenet Engineering, sede legale a Milano ed operativa a Jonadi. Realtà di nicchia, è specializzata nella sicurezza, smart home e domotica per immobili di lusso ed ha la sua attività prevalente in Russia e in Spagna. Oggi guarda al futuro con preoccupazione, e – a causa delle commesse e degli spostamenti bloccati da e per l’Italia per via della pandemia – vive in uno stato di doppia incertezza.

Cosa succederà a chi lavora con l’estero?

«Per chi lavora essenzialmente in Italia – dichiara uno dei responsabili dell’azienda, Filippo Montella – sarà più facile prevedere la possibilità di tornare alle regolari attività. Noi, che abbiamo gran parte del nostro business all’estero, siamo ulteriormente penalizzati da quanto sta accadendo. Quando qui si sarà archiviata l’emergenza, quando le aziende che hanno un mercato italiano potranno ripartire, noi non sapremo ancora quando merci e professionisti italiani potranno tornare a circolare liberamente. In sostanza, viviamo in una doppia incognita. Quella che riguarda il nostro Paese, e quella per l’estero. Forse, anche se in Italia tutto riprenderà, noi saremo bloccati da altre emergenze. In un settore e da un territorio come il nostro, la considerazione vale soprattutto per noi, che presto saremo costretti a ricorrere alle misure previste dal governo, compresa la cassa integrazione». Una storia esemplare, ed una delle tante voci che in questi giorni esprimono un disagio sempre più forte, in un quadro di incertezza sempre più marcata.

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