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Una lettera inviata ai consiglieri della Provincia di Vibo. Una missiva per spronare il terzo ente a prendere contezza della situazione di precarietà e incertezza in cui versano i tirocinanti di inclusione sociale. Un futuro nebuloso per i lavoratori impieganti negli uffici provinciali che hanno vissuto, sulla pelle, le difficoltà economiche attraversate dall’ente. Ora, i tis chiedono di essere presi in considerazione affinchè si apra una discussione approfondita sul loro impiego. Riportiamo la lettera integrale.
«Egr. signori consiglieri,
vogliamo rappresentarvi la situazione in cui versiamo, noi tirocinanti utilizzati presso questo Ente, in vista della prossima scadenza del termine fissato dalla Regione per la predisposizione di una delibera volta ad avviare la stabilizzazione incentivata dei Tis calabresi, al fine di riconoscere la dignità lavorativa, economica e sociale di 2800 persone che in questi anni ed ancora oggi contribuiscono all’efficientamento della macchina amministrativa di molti enti locali calabresi, la maggior parte delle volte – come nel caso di Noi tirocinanti della Provincia – non svolgendo il ruolo di meri tirocinanti, ma di veri e propri lavoratori di questo Ente.
Con l’ultima Giunta Regionale, infatti, la vertenza dei Tis calabresi ha subito una svolta poiché l’incentivo regionale alle assunzioni stabili è passato dalle inziali 25mila euro alle 54mila euro+ 2mila euro rivenienti dal fondo nazionale (eventualmente incrementabili) per ciascun tirocinante. Un incentivo di tale consistenza, ossia di 56mila euro, neutralizza ed azzera la spesa di queste contrattualizzazioni per i prossimi 4 anni.
In queste ore, alla luce di queste novità, molti sindaci, inizialmente legittimamente titubanti, hanno sciolto le riserve ed hanno annunciato e pubblicato le delibere per avviare le stabilizzazioni. Nell’area vibonese, i Comuni di Vibo Valentia, Mileto, San Calogero, San Gregorio, Stefanaconi, Fabrizia, solo per citare alcuni esempi, hanno già pubblicato le delibere o le stanno predisponendo. Mentre altri Comuni stanno riconsiderandone la possibilità. Nei mesi scorsi i Comuni di Ricadi, Spilinga, Zaccanopoli, Parghelia hanno provveduto alla stabilizzazione dei loro tirocinanti, addirittura senza attendere il contributo regionale.
Negli scorsi incontri, il presidente ci aveva riferito di interlocuzioni con gli altri presidenti delle Province calabresi, in particolar modo con quello della Provincia di Catanzaro. È facile evincere però tramite la stampa che nelle altre province da mesi si tengono riunioni ed incontri per affrontare in qualche modo la problematica, ciò che invece non è avvenuto e non è in programma avvenga nel ns Ente. Quella di Cosenza, addirittura, ha annunciato le stabilizzazioni.
Questa è per noi una nota dolente, poiché al momento rimane lettera morta, purtroppo, l’accorato documento che Egli ci aveva indirizzato qualche mese fa ed in cui si impegnava a fare quanto in Suo potere per riconoscere la nostra dignità di persone e lavoratori ed il valore di quanto profuso in questi anni in favore di Questo Ente.
Non sono stati anni facili neanche per noi, ed anche noi, assieme a dirigenti e dipendenti, abbiamo subito la difficile situazione in cui versava l’Ente: anche noi abbiamo vissuto gli inverni senza riscaldamenti e le estati senza condizionatori, anche noi abbiamo subito l’arretratezza dei computer perché non se ne potevano comprare nuovi, il riciclo della carta per non sprecare la facciata in bianco, l’attesa per l’acquisto del toner nuovo e del semplice materiale di cancelleria.
Ma in più noi subiamo la condizione particolare da tirocinanti: 680 euro di paga mensile (inizialmente erogata ogni 2 mesi), non poter fruire di ferie, permessi ed addirittura della malattia, poiché se non si raggiunge un minimo di presenze si perde l’intera indennità mensile. Ciò nonostante, mai abbiamo fatto mancare il nostro contributo in tutti i settori della macchina provinciale in cui siamo da anni utilmente integrati, cosa che diverse volte ci è valso l’apprezzamento di diversi tutor, di dirigenti e di dipendenti dell’Ente.
Non siamo quindi sprovveduti e ben sappiamo le difficoltà economiche in cui versa la Provincia di Vibo, se è vero come è vero che noi stessi siamo stati chiamati a tamponare quelle difficoltà in diversi modi e che spesso ci viene raccontata. Ma appunto, ciò è stato ed è rimasto un racconto. Non ci risulta, infatti, che sia stata aperta una discussione vera, seria ed approfondita sulle reali capacità dell’ente di operare stabilizzazioni (complessive o parziali) non solo alla luce della nuova consistenza del contributo regionale di € 56.000 euro, ma anche nella prospettiva dei futuri pensionamenti (ciascun pensionamento copre il costo di 2 tirocinanti assunti)nei prossimi quattro anni e oltre, alla luce dei risparmi di spese ottenuti grazie al lavoro dei tirocinanti – si pensi alle manutenzioni interne ed esterne negli edifici scolastici – svolti con attrezzatura propria poiché l’Ente ne era sprovvisto, o all’efficientamento dei processi amministrativi volti a recupere somme o a evitare sanzioni a carico dell’Ente.
Addirittura, anche diverse Amministrazioni in dissesto o predissesto stanno predisponendo delibere di stabilizzazione sottoposte a condizione del parere della Cosfel, e che alla luce del consistente contributo regionale e ad una attenta programmazione del turn-over, stiano ricevendo parere positivo. È il caso della vicina Gioia Tauro di cui la stampa ha dato ampio risalto assieme ad altri enti. Vorremo che al nostro futuro, che dall’ultima nota regionale in mancanza di prospettive di stabilizzazione si avvia verso la fuoriuscita da questo Ente nel prossimo mese di agosto, sia riservata l’attenzione che meritano l’impegno, la buona volontà, i disagi e le rinunce che abbiamo vissuto in questi anni trascorsi qui dentro».

