«Vibo Marina si trova oggi di fronte a una scelta decisiva per il proprio futuro. La presenza dei depositi costieri rappresenta un ostacolo evidente alla piena valorizzazione della vocazione turistica del porto e del waterfront urbano». È quanto afferma l’associazione Prospettive Comuni rappresentata da Giovanni Russo, Romano Mazza, Vincenzo Bruni, Salvatore Pronesti e Vincenzo de Filippis.

Per il sodalizio «la prospettiva di una concessione ventennale rischia di congelare ogni ipotesi di sviluppo per un’intera generazione, compromettendo investimenti, occupazione e immagine del territorio».

E ancora: «Come ha ricordato l’imprenditore Francesco Cascasi, una concessione ventennale significherebbe condannare Vibo Marina all’immobilismo fino al 2045. Chi investirebbe in turismo nautico, ristorazione, alberghi, servizi, sapendo che l’immagine del porto resterà segnata da serbatoi e vincoli di sicurezza?».

Prospettive Comuni ricorda che «il Consiglio comunale di Vibo Valentia ha già espresso, con voto unanime, la volontà di delocalizzare tali attività». «È ora necessario trasformare questa dichiarazione d’intenti in un cronoprogramma operativo e in scelte concrete – continua la nota -. In tutta Europa i processi di rigenerazione costiera hanno seguito una linea chiara: separare le funzioni industriali da quelle turistiche e urbane, restituendo il mare alla città. La delocalizzazione dei depositi – conclude l’associazione - non è solo una scelta urbanistica, ma un atto politico e strategico. Significa difendere l’interesse pubblico, garantire sicurezza e attrattività, e creare nuove opportunità occupazionali stabili e durature. Il progetto turistico-nautico può generare centinaia di posti di lavoro, restituendo a Vibo Marina la possibilità di diventare una porta d’ingresso del turismo calabrese. Il futuro di Vibo Marina dipende dalle decisioni di oggi. È tempo di passare dalle parole ai fatti».