Donazione degli organi e sicurezza stradale: il Concerto per la vita chiama tutti a raccolta a Briatico e Tropea
Gli eventi organizzati dall'Aido “Gruppo Tania Conocchiella” e dall'associazione “Paola e Dario”. Il coordinatore del Centro regionale trapianti Pellegrino Mancini ha evidenziato l’urgenza di attivare a Vibo la procedura per la dichiarazione di morte a scopo di trapianto
Briatico e Tropea per una notte sono state capitali indiscusse di informazione sull’importanza della donazione di organi, tessuti e cellule e sulla sensibilizzazione alla sicurezza stradale. Fil rouge della doppia manifestazione “Concerto per la Vita!” è stata la musica, con i giovani talenti del luogo magistralmente diretti da Fabio Conocchiella. Gli eventi organizzati dalle associazioni Aido-Gruppo “Tania Conocchiella” di Briatico, presieduta da Angela Frati e l’associazione “Paola e Dario” di Tropea, presieduta da Nino Valeri, sono stati gremiti di pubblico attento e in sintonia con gli obiettivi delle manifestazioni.
«Abbiamo parlato tanto di sicurezza stradale e di donazione degli organi – ci ha fatto sapere a margine dell’evento tropeano conclusosi ieri sera Nino Valeri -. Nonostante gli ottimi riscontri di pubblico in entrambe le occasioni, il nostro rammarico è riservato alla quasi totale assenza delle istituzioni, ad ogni livello locale e regionale, invitate per tempo e che hanno concesso anche il patrocinio. Una su tutte – sottolinea Valeri – la Polizia stradale, principale attore per il presidio stradale e che ha dato forfait».
Continua denuncia dell’associazione “Paola e Dario” su viabilità fatiscente
Proprio le strade sono state il centro dell’intervento di Valeri: «Vantiamo una viabilità vergognosissima: mancano guardrail, la segnaletica è inadeguata e le rotatorie sono pericolose e da anni continuiamo a segnalare il tutto alle istituzioni, anche a mezzo stampa, per chiedere un’inversione di marcia, un intervento immediato ma ognuno fa orecchie da mercante. Nonostante i numerosi incidenti, causati spesso da velocità eccessiva, guida in stato di ebbrezza, uso di stupefacenti e distrazioni al cellulare, si continua a ignorare il problema della manutenzione delle strade che, se in Italia è circa il 10% delle cause d’incidente stradale, in Calabria si amplifica esponenzialmente per una serie di fattori quali la fatiscenza del manto stradale, le protezioni adeguate, la visibilità occlusa dalla tundra selvaggia a bordo strada eccetera. Come possiamo raggiungere l’obiettivo europeo di azzerare le vittime sulla strada entro il 2030 – ha poi concluso – se le istituzioni locali non si impegnano concretamente? Dobbiamo sperare che passi il Giro d’Italia per avere un minimo di strade sicure, è questa la verità dei fatti».
L’Aido “Tania Conocchiella” di Briatico promuove la donazione
Attivare la procedura per la dichiarazione di morte a scopo di trapianto presso l’ospedale Jazzoloino di Vibo è la priorità per Aido “Tania Conocchiella” di Briatico. «La promessa che avevamo ricevuto a marzo dal commissario straordinario Asp Battistini, di attivare entro il 30 giugno di quest’anno la procedura è stata disattesa», ci ha fatto sapere Giuseppe Conocchiella, amministratore Aido Briatico e portavoce del Terzo settore provincia di Vibo Valentia.
«L’ospedale di Vibo è un Hub dotato sia di Rianimazione che di Neurologia, unità operative che necessitano alla base della procedura per la dichiarazione di morte a scopo di trapianto. Non avere questo servizio – ha sottolineato Conocchiella – ci rammarica molto poiché significa perdere potenziali donatori, che non possono quindi essere segnalati, e privare quanti sono in lista di un trapianto di organo di poter continuare a vivere. Nella migliore delle ipotesi, riescono a salvarsi fuori regione».
Tuttavia l’impegno profuso da 25 anni non si affievolisce, anzi: «Quanto prima chiederemo un incontro trasversale con tutte le associazioni del dono e le autorità per chiedere l’immediata attivazione all’ospedale di Vibo della procedura per la dichiarazione di morte a scopo di trapianto».
Negazione alla donazione degli organi: la difficoltà nella difficoltà
Tra gli affanni del comparto sanitario calabrese e provinciale, grava anche il diniego dei familiari delle vittime di traumi cerebrali acuti che spesso non acconsentono all’espianto di organi che potrebbero salvare altre vite e, quindi, alleggerire anche tutto il sistema sanitario. Sul punto, durante le serate a Briatico e Tropea, è intervenuto lo stesso dottor Pellegrino Mancini, coordinatore del Centro regionale trapianti della Calabria: «La possibilità di donare gli organi aiuta tutti i pazienti in lista d’attesa per un trapianto, sia per organo salvavita che non, come ad esempio il rene che consente ai pazienti dializzati di liberarsi della pesantissima e vincolante condizione dettata dalla dialisi. È importante tenere in considerazione che tutti, e questo si sottovaluta, potremmo avere bisogno di un organo per sopravvivere anche per una patologia se non per un incidente. È normale che si voglia ricevere un organo per continuare a vivere, ma abbiamo un grosso problema in Calabria: le tantissime opposizioni da parte delle famiglie dei pazienti che giungono in ospedale con lesioni cerebrali acute e che in qualche caso purtroppo vanno in contro alla morte nel giro di quale giorno».
«Questi – ha sottolineato Mancini – sono potenziali donatori di organo. Nel 50% dei casi, le famiglie dicono di no alla donazione perché magari, nel momento di grande dolore improvviso, non riescono a comprendere l’importanza della donazione degli organi che serve a salvare i pazienti in lista ed essere, al contempo, di grande conforto alle stesse famiglie colpite dalla tragedia. Nella donazione vi è una consolazione del lutto subito». Ma i problemi non si fermano solo alle procedure di espianto che mancano su Vibo, alla negazione alla donazione di organi da parte dei familiari della vittima d’incidente, per Mancini c’è di più: «Un altro grande ostacolo alla macchina della solidarietà lo si riscontra negli Uffici anagrafe, nel momento del rinnovo della Carta d’identità».
«A quel 50% di no, si aggiunge un buon 45% di persone non informate, non consapevole del significato del gesto, che negano il consenso alla donazione di organi nel momento in cui l’Ufficio pone loro la domanda e questo ci taglia ulteriormente le gambe. Ecco perché i famosi viaggi della speranza – ha poi sottolineato Mancini -: per chiedere organi in tutta Italia perché qui ne abbiamo pochi. Per fortuna la statistica ci dice che i dati nel tempo sono migliorati nel centro Sud, ma siamo ancora molto al di sotto del valore medio nazionale. Se io avessi bisogno, vorrei ricevere un organo e questa è l’altra parte del problema. Facciamoci la domanda corretta: ma perché non donare organi dopo la morte? Se hai bisogno, vuoi essere salvato. Sei pronto a fare carte false e, quindi, siamo tutti chiamati in causa perché ciascuno di noi è il prossimo, l’altro».