giovedì,Aprile 25 2024

Regione Calabria: ecco i vibonesi nominati dall’assessore Varì nella sua Struttura e gli autisti

Giunta nuova, metodi vecchi. Consiglieri ed assessori comunali da Vibo a Serra pronti a guidare l’auto del componente della giunta Occhiuto alla “modica” cifra di 18mila euro l’anno. E quale responsabile amministrativo, ancor meglio remunerato, c’è posto anche per il nipote del sindaco Limardo

Regione Calabria: ecco i vibonesi nominati dall’assessore Varì nella sua Struttura e gli autisti
A destra l'assessore Rosario Varì, a sinistra Francesco Pascale, Raffaele Iorfida e Carmine Franzè

Giunta nuova, metodi vecchi. Anzi, vecchissimi. La politica alla Regione Calabria continua nel dare il peggio di sé mostrandosi per quella che è: perfettamente uguale ed in perfetta linea di continuità con il modus operandi del passato (recente e anche remoto). Quello che – a parole – Roberto Occhiuto, Forza Italia e compagni sbandieravano di voler cambiare resta immutato: Strutture speciali ed autisti continuano ad essere usati per gettare al vento denaro pubblico (quindi di tutti i cittadini) e alimentare il proprio (piccolo) consenso. Di certo, alla velocità della luce, sono riusciti a dare risposta sul perché alle ultime elezioni regionali la Calabria ha fatto registrare un astensionismo da record nazionale. Che la politica nelle Regioni italiane goda di sacche di privilegi incomprensibili per i cittadini che lavorano onestamente dalla mattina alla sera per portare a casa lo stipendio (commercianti, imprenditori, liberi professionisti, operai e pubblici dipendenti) è cosa nota. Che ciò continui ad avvenire nella Regione fanalino di coda in quasi tutte le classifiche – la Calabria, appunto – diviene totalmente inaccettabile. Perché ancora i “comuni mortali” non sono riusciti a capire né i motivi per i quali i consiglieri regionali e gli assessori debbano essere dotati di autisti e delle c.d. “Strutture speciali”, né perché tali figure debbano essere così ben retribuite e le loro nomine vengano fatte discrezionalmente (leggasi…fiduciarie) dai politici di turno (consiglieri o assessori che siano).

La cosa diventa poi semplicemente ridicola se si pensa che gli “autisti” assunti sono – guarda caso – nella stragrande maggioranza dei casi consiglieri comunali o assessori della stessa formazione politica, spesso professionisti “ridotti” a guidare l’auto (almeno sulla carta) all’assessore regionale di turno. E perché mai un consigliere comunale o un professionista dovrebbe ridursi a guidare l’auto ad un assessore regionale, con quest’ultimo in alcuni casi di gran lunga più giovane di età rispetto allo stesso autista? E’ presto detto: la remunerazione è più che ottima a fronte della fatica (crediamo molto poca, in verità) di tale incarico. Tali nomine, peraltro, danno la plastica dimostrazione di come la classe politica calabrese crei, costruisca e “cementifichi” il proprio consenso elettorale: a suon di nomine ben retribuite per i fedelissimi. [Continua in basso]

Rosario Varì assessore regionale

Giuseppe Mangialavori e Rosario Varì

Ci eravamo già occupati il 9 novembre scorso della nomina di Rosario Varì ad assessore regionale della giunta guidata da Roberto Occhiuto. Rosario Varì, 47 anni, di Vibo Valentia, avvocato, è stato consigliere comunale a Vibo durante la prima amministrazione guidata dall’allora sindaco Elio Costa (2002-2005) e poi assessore comunale all’Istruzione sempre con la prima giunta Costa. Ha aderito alle fila giovanili di Forza Italia sin dalla metà degli anni ’90 per poi transitare nell’Udc di cui è stato anche capogruppo in Consiglio comunale a Vibo. E’ stato poi rieletto consigliere comunale nel 2006 (di minoranza) con sindaco Franco Sammarco.
Da diversi anni si è trasferito a Roma ed è primo cugino dell’avvocato vibonese Paolo Petrolo, quest’ultimo nominato lo scorso anno dalla giunta guidata da Jole Santelli quale commissario straordinario dell’Aterp calabrese.
Rosario Varì è figlio del dottore Natale Varì, attualmente in pensione ma per anni cardiologo all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Natale Varì e Franco Petrolo (padre di Paolo Petrolo e già primario del Pronto Soccorso dello Jazzolino prima e della Chirurgia d’urgenza poi) hanno infatti sposato due sorelle. Avevamo già scritto che la nomina di Rosario Varì ad assessore regionale della giunta Occhiuto era stata “sponsorizzata” (o comunque salutata più che felicemente) dal senatore (nonchè coordinatore regionale di Forza Italia) Giuseppe Mangialavori, di cui Rosario Varì (unitamente a Paolo Petrolo) è amico di infanzia e di vecchia data.

Le nomine di Varì

Francesco Pascale

Oggi, invece, a distanza di poco meno di un mese, diamo conto delle nomine fatte da Rosario Varì, assessore regionale allo sviluppo economico e agli attrattori culturali. Quale suo segretario particolare il neo assessore regionale Varì ha nominato Umberto Giardino, consigliere comunale di Malito, nel Cosentino, e responsabile enti locali per Forza Italia in provincia di Cosenza nel 2017. Nella passata consiliatura regionale era stato nominato segretario particolare della Struttura speciale dell’allora assessore regionale all’Ambiente Sergio De Caprio.

Responsabile amministrativo della Struttura dell’assessore Rosario Varì è stato invece nominato Francesco Pascale, 46 anni, di Vibo Valentia, già assessore al Commercio, alle Attività produttive ed allo Sport del Comune di Vibo con sindaco Elio Costa. Politicamente vicino da sempre al senatore Giuseppe Mangialavori, Francesco Pascale è stato anche presidente del Consiglio comunale di Vibo Valentia, carica nella quale era subentrato proprio a Giuseppe Mangialavori, dimissionario nel febbraio 2014 ed eletto consigliere regionale con Forza Italia nel novembre successivo. Francesco Pascale è anche nipote dell’attuale sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo. A Umberto Giardino e Francesco Pascale andrà un compenso lordo annuo di 37.262,00 euro. [Continua in basso]

Gli autisti dell’assessore Varì

Chi guiderà invece la macchina al neo assessore regionale allo sviluppo economico Rosario Varì? Ci penseranno ben due persone. La scelta è ricaduta su Carmine Franzè, 35 anni, attuale assessore alle Politiche sociali del Comune di Serra San Bruno e su Raffaele Iorfida, 57 anni, consigliere comunale a Vibo.

Carmine Franzè è stato consigliere comunale di Serra San Bruno dal 2011 al 2016 e poi assessore allo Sport ed al Turismo. Nell’agosto del 2018 era stato nominato autista dell’allora consigliere regionale di Forza Italia (presidente del gruppo consiliare di F.I.) Claudio Parente. Nel settembre dello scorso anno, Carmine Franzè è stato invece eletto consigliere comunale di Serra con la lista “LiberaMente” del sindaco Alfredo Barillari, schierata contro altre formazioni sostenute a livello comunale da esponenti di Forza Italia. Nel giro di pochi giorni, quindi, nella maggioranza comunale di Serra San Bruno si registrano tre dati politici: la nomina di Carmine Franzè ad autista dell’assessore Varì, la nomina dell’assessore Raffaella Ariganello a responsabile della componente femminile di Forza Italia (“Azzurro Donna”) di Serra San Bruno e la candidatura del consigliere di maggioranza Daniele Galeano di Serra San Bruno a consigliere provinciale di Vibo Valentia nella lista di Forza Italia.

Raffaele Iorfida

Per quanto attiene, invece, a Raffaele Iorfida, ci siamo ripetutamente occupati di lui quando abbiamo trattato i consiglieri comunali di Vibo Valentia agli atti delle inchieste antimafia. La sua nomina ad autista dell’assessore regionale Rosario Varì dimostra non solo che non si tiene per nulla conto dei resoconti giornalistici (si abbassa la testa per un po’ finchè non passa la piena: “Calati juncu ca passa la china”…per poi ritornare come sempre), ma neanche di ciò che scrivono il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ed i suoi uomini nelle varie operazioni antimafia. Lo stesso Gratteri che pur gli esponenti vibonesi di Forza Italia si accalcano a Vibo ad applaudire spellandosi le mani ad ogni manifestazione pubblica. Del resto, lo stesso procuratore proprio a Vibo era stato chiaro: “Spesso vengono ad applaudirmi esponenti politici che dopo qualche ora aveva detto il procuratore – si ritrovano in tavolate con gente con cui non dovrebbero avere alcuna frequentazione”. [Continua in basso]

Il consigliere Iorfida e le inchieste antimafia

Siccome conserviamo ancora il “vizio della memoria”, riproponiamo ciò che avevamo scritto su Raffaele Iorfida, già capogruppo di “Rinasci Vibo” dal maggio 2019 e poi passato nel gruppo consiliare di Forza Italia al Comune di Vibo per come annunciato sulla stampa dal senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Giuseppe Mangialavori nell’aprile scorso.

Carmelo Lo Bianco (Sicarro)

Agli atti dell’inchiesta “Nuova Alba” (scattata nel febbraio del 2007) contro il clan Lo Bianco, ed anche nell’inchiesta “Rinascita-Scott”, gli inquirenti riportano una conversazione intercettata il 12 giugno del 2006 fra lo stesso Iorfida ed il boss Carmelo Lo Bianco, detto “Sicarro”, all’epoca uscito da qualche anno di galera dopo aver scontato una condanna per riciclaggio di denaro proveniente da due sequestri di persona compiuti negli anni ’80 nel Reggino. Iorfida e Carmelo Lo Bianco commentavano il matrimonio di uno dei figli di Franco Barba (altro esponente del clan condannato in “Nuova Alba” ed arrestato in Rinascita Scott) al quale erano stati entrambi invitati. Carmelo Lo Bianco portava quindi a conoscenza Iorfida circa gli invitati al matrimonio di sua figlia (di Lo Bianco), spiegando che erano presenti i “più grandi uomini del crimine della Calabria”, dagli Alvaro ai Mazzaferro sino ai Piromalli. Commentano poi, Iorfida e Lo Bianco, la presenza al matrimonio del figlio di Franco Barba del boss di Tropea, Antonio La Rosa, finendo per parlare della figura di Gianfranco Ferrante (arrestato anche lui in Rinascita Scott), della stretta vicinanza di quest’ultimo a Carmelo Lo Bianco (“l’ho cresciuto a mia immagine e somiglianza”, affermava Lo Bianco) e della sparizione per “lupara bianca” di Nicola Lo Bianco, figlio di Carmelo.
Aggiungiamo oggi che negli atti delle inchieste “Rinascita Scott” e “Robin Hood”, Raffaele Iorfida viene segnalato dai carabinieri del Ros (pur non essendo allo stato, e per quanto si può apprendere, indagato) anche in rapporti con Maurizio Artusa, Vincenzo Spasari e Gianfranco Ferrante (tutti arrestati ed imputati in Rinascita Scott). Il boss Carmelo Lo Bianco è invece morto nel dicembre 2016.

Per Carmine Franzè e Raffaele Iorfida, quali autisti al 50% dell’assessore regionale Rosario Varì, il compenso è di 18.631,00 euro all’anno.

Da segnalare, infine, che quale componente della Struttura speciale dell’assessore Rosario Varì è stata nominata anche Gabriella Cefalà, dipendente regionale e già nella Struttura speciale dell’ex assessore all’Istruzione Sandra Savaglio (giunta Santelli) dove quale segretario nel maggio dello scorso anno era stato nominato….Francesco Pascale.

PER TUTTE LE ALTRE NOMINE LEGGI QUI: Giunta Occhiuto, tra i portaborse e gli autisti degli assessori regionali tanti amici di partito: nomi e stipendi

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