Dimissioni primari di Vibo, solidarietà da De Angelis e Bevilacqua

«È un segnale di protesta importante il gesto messo in atto dai primari del nosocomio vibonese, dimessisi per manifestare il proprio dissenso contro il riordino della rete ospedaliera voluto dal commissario alla sanità calabrese, Massimo Scura».

A riferirlo è Fausto De Angelis, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale, che interviene sulla clamorosa decisione assunta dai direttori di struttura complessa dello Jazzolino di Vibo Valentia rimarcando il «grave disagio che si registra nel nosocomio vibonese e, in generale, nel settore sanitario».

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Spiega De Angelis: «anziché tagliare gli sprechi si continuano a depauperare servizi essenziali con gravi disagi che si ripercuotono sui cittadini. Piena solidarietà, quindi, ai 15 primari dello “Jazzolino” dimessisi che, ogni giorno, lavorano in condizioni difficili garantendo, nonostante le forti carenze nel settore sanitario, assistenza agli ammalati. Confido nell’ascolto del mondo politico – conlcude – che, oggi più che mai, deve essere coeso nel garantire il diritto alla salute».

Esprime solidarietà ai primari dello “Jazzolino” anche Franco Bevilacqua, ex senatore, oggi Azione nazionale, riferendo come, i primari, «dimettendosi, hanno promosso con coraggio una forte azione di contrasto verso il decreto del commissario alla sanità. Penso che alla loro sacrosanta protesta debba seguire l’indignazione profonda dei nostri concittadini, magari anche attraverso una pubblica manifestazione che sostanzi e sostenga la loro battaglia. La situazione di disagio della nostra provincia – prosegue – è, inoltre, ulteriormente aggravata da una struttura ospedaliera ormai al collasso che sopravvive con il sacrificio del personale e dei primari. Seppure la prima pietra del nuovo nosocomio è stata posta nel 2002, non si sa né e quando il nuovo ospedale vedrà la luce».

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Per Bevilacqua «non possiamo negare che la cattiva politica sta determinando un impoverimento dei servizi essenziali. I buchi nella sanità, che in alcune realtà hanno portato a commissariamenti più o meno discutibili, non sono serviti a garantire qualità nei servizi, bensì sprechi e a volte distrazioni di pubblico danaro».

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