martedì,Maggio 14 2024

Comune di Vibo, l’opposizione solleva la problematica della gestione del Parco Archeologico Urbano

Il capogruppo di Vibo Democratica, Marco Miceli, affronterà la questione relativa allo stato in cui versano i siti storici della città, durante la seduta del "Question Time", prevista per la mattinata odierna, a palazzo Luigi Razza

Comune di Vibo, l’opposizione solleva la problematica della gestione del Parco Archeologico Urbano
Veduta parziale del Parco archeologico di S. Aloe
Marco Miceli

“La città di Vibo Valentia dispone di un importante patrimonio storico archeologico, che merita di essere valorizzato e reso fruibile, anche in un’ottica di favorire lo sviluppo turistico, economico e culturale. Basti pensare che abbiamo la cinta muraria di età greca meglio conservata nel Sud Italia – presenti le torri e l’alzato – che può essere considerata un unicum, così come unici ed esclusivi sono i bellissimi mosaici -pavimenti musivi – delle terme romane di Vibo – sito archeologico S. Aloe -, ristrutturati ma chiusi al pubblico”. A dichiararlo è Marco Miceli, capogruppo di Vibo Democratica in Consiglio comunale, il quale, nella mattinata di oggi, lunedì 8 maggio, durante la seduta del “Question Time” a palazzo Luigi Razza, intende interrogare il sindaco Maria Limardo sulla gestione e lo stato in cui versano i siti archeologici del capoluogo. “Il Comune di Vibo Valentia, – spiega Miceli – nel gennaio del 2021, ha indetto, in accordo e su approvazione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria, un avviso relativo ad una manifestazione d’interesse per la selezione di associazioni/fondazioni/organizzazioni culturali di volontariato, ovvero di loro raggruppamenti, cui affidare la gestione del Parco Archeologico Urbano della Città di Hipponion-Valentia, per lo svolgimento, previo stipula di una convenzione, che dovrà essere sottoscritta dall’affidatario e dal Comune con l’approvazione della Soprintendenza, delle attività di gestione, salvaguardia, fruizione, valorizzazione, manutenzione ordinaria e integrata del Parco, in ausilio all’attività svolta, con proprio personale, qualora presente e disponibile, dal Comune e dalla Soprintendenza. [Continua in basso]

Il castello di Bivona

“Il Parco – prosegue il consigliere – è costituito dalle seguenti aree e siti archeologici: Area archeologica delle Mura Greche di proprietà statale; Area archeologica del Còfino di proprietà statale; Area archeologica del Belvedere-Telagrafo di proprietà comunale; Area archeologica di S. Aloe di proprietà comunale; Castello di Bivona di proprietà comunale; Area archeologica di San Leoluca di proprietà comunale; Complesso di Santa Chiara di proprietà comunale”. I suddetti siti sono stati assegnati alle associazioni che si sono aggiudicate l’affidamento della gestione a maggio del 2021. “Nel maggio 2022 – dichiara il capogruppo di Vibo Democratica – abbiamo interrogato il sindaco lamentando che, a distanza da un anno dall’assegnazione dei beni, la maggior parte dei siti fossero chiusi e non fruibili, e che versassero in uno stato di incuria e abbandono e l’assessore delegato dal sindaco ha attribuito la responsabilità dei ritardi alla burocrazia, alle cattive condizioni di alcuni siti e alla Sopraintendenza. A distanza di due anni dall’assegnazione dei beni, e di un anno dalle promesse dell’assessore, ancora oggi la maggior parte dei siti in questione sono chiusi, non fruibili, non valorizzati e abbandonati a se stessi“. A tal punto, Miceli chiede al sindaco Limardo di “riferire se sono state superate le criticità evidenziate, quali sono i motivi per cui i siti non sono ancora fruibili, se sono in vigore le convenzioni con le associazioni aggiudicatarie dell’affidamento per la gestione e quali azioni intende intraprendere affinché il nostro patrimonio archeologico, quale inestimabile risorsa di Vibo Valentia, possa godere al più presto della giusta valorizzazione”.

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