sabato,Aprile 20 2024

“Guerra dei Gal”, la Cisl invita all’armistizio

Per la federazione agricola del sindacato, nella contrapposizione tra Cogal Monte Poro e il neo costituito Gal Terre vibonese, è necessario «lasciar perdere gli interessi partitici e far prevalere il buonsenso»

“Guerra dei Gal”, la Cisl invita all’armistizio

«No alla “guerra” tra Gal, sì alla partecipazione responsabile. Non possiamo rischiare che per motivi partitici, a farne le spese sia una seria programmazione dal basso che, con le ingenti risorse messe a disposizione dalla Regione, può far decollare finalmente l’economia del Vibonese».

Ad intervenire, in quella che viene definita «a dir poco stucchevole, se non fosse drammatica», questione apertasi con la contrapposizione tra il CoGal Monte Poro-Serre Vibonesi e il neocostituito Gal “Terre Vibonesi”, è la Fai Cisl di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, che, «nello spirito costruttivo ed innovativo che da sempre contraddistingue la federazione agricola della Cisl, richiama tutti gli attori di questa vicenda, ad un sano realismo, per riportare la questione sull’unico obiettivo davvero importante, al di là delle contrapposizioni e delle prese di posizioni partitiche».

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Il riferimento è «allo sviluppo ed al rilancio economico e sociale di tutta l’area del Vibonese. Un obiettivo agognato da tanto tempo, ma che ora, con una “torta” messa in campo dalla Regione, di 5,8 milioni di euro, impone di lasciar perdere le ambizioni e i pur legittimi interessi di esponenti di qualsiasi partito. La politica deve guidare i processi, ma in ottica di programmazione dal basso, negoziata, come nello spirito del Gal – dichiara la Fai Cisl -, per incisivi ed efficaci progetti di sviluppo locale per una provincia tra le più povere d’Italia e le cui popolazioni attendono da troppo tempo il rilancio».

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Quindi «ora che ci sono gli strumenti e le risorse – è l’auspicio del segretario generale Francesco Fortunato, congiuntamente al responsabile territoriale della sede Fai Cisl di Vibo Valentia Sebastiano Monaco – non possiamo permetterci di perdere questa partita. A fallire sarebbe la politica, tutta. Una ‘guerra’ tra Gal, ma nel pollaio, è proprio il caso di dire, a finire male sarebbe il pulcino, l’appena nato processo di sviluppo che in particolare vede in campo molti operatori del settore agroalimentare, uno dei pochi che anche a Vibo Valentia e provincia, che dà segnali di vitalità, oltre al turismo».

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Settori «che bisogna subito sostenere – è il pensiero di Fortunato – con azioni di concertazione, tra enti, privati e parti sociali, per disegnare linee di sviluppo che abbiamo come unico interesse la ripresa economica e sociale di questa importante provincia calabrese. Anche perché il tempo stringe, il 16 scadono i bandi, anche se si vocifera di una proroga regionale di una settimana. Ad una condizione, però, quella di dire “basta guerre inutili”».

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