«L’esperienza insegna, vale per chiunque, ma non per l’amministrazione Limardo. Faccio esplicita menzione al cognome della sindaca sol perché la stessa, in una delle molteplici interviste rilasciate, ha tenuto a precisare che di ogni consiliatura, negli anni a venire, sarà ricordato il solo sindaco – e non anche gli assessori – ed io non intendo, quindi, impedire che a codesta sindaca sia attribuito il dis-valore politico-amministrativo di questi quasi cinque anni di consiliatura. Per come richiesto, quindi, riconosco a Cesare quel che è di Cesare». Così Maria Rosaria Nesci, coordinatore provinciale Noi Moderati. «E così, dicevo che, dalle pregresse esperienze negative, l’amministrazione comunale targata Limardo non ha tratto alcun insegnamento se, a distanza di circa un anno da quando – a causa di un danneggiamento della rete idrical’intera città di Vibo Valentia è rimasta senza acqua per diversi giorni, nulla è stato fatto per trovare una soluzione preventiva e concreta ai problemi connessi al fatto che la condotta idrica sia malmessa – continua Nesci -. Proprio i gravi disagi registrati lo scorso anno avrebbero dovuto far sì che l’amministrazione comunale comprendesse l’esigenza di riattivare i pozzi esistenti e che si adoperasse per individuare ed investire a tal fine – ed al fine del rifacimento della rete idrica – i relativi fondi. L’amministrazione Limardo – prosegue la Nesci -, invece, ha, evidentemente, avuto ben altro a cui pensare. Si è dovuta preoccupare, ad esempio, di come mantenere lo stato di continua campagna elettorale. E quindi si è dovuta prodigare per fare conferenze stampa volte a negare uno stato di dissesto dichiarato dalla Corte dei Conti, ad inventare fantasiose ricostruzioni in tema di bilancio pubblico in genere ed a presentare progetti inutili per la città e che, peraltro, molto probabilmente mai verranno realizzati. Si è dovuta far carico, poi, della posa di innumerevoli panchine qua e là, che sono state presentate quale simbolo di non si sa bene cosa. E ancora, si è dovuta spendere nella partecipazione ad eventi vari ed ha dovuto, infine, organizzare tante altre attività finalizzate ad apparire per ciò che, invero, non si è. E così, nell’ottica di una campagna elettorale senza soluzione di continuità, non poteva mancare l’autoproclamazione della candidatura della Limardo».

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