giovedì,Marzo 28 2024

Referendum, anche dal Vibonese uno schiaffo ai democratici

Il "No" vince anche nei feudi dei big del Pd vibonese Bruno Censore (Serra San Bruno), Michele Mirabello (Ricadi), Gianluca Callipo (Pizzo)

Referendum, anche dal Vibonese uno schiaffo ai democratici

L’onda lunga del “No” ha investito anche il Vibonese. Il 64,04 per cento (che corrisponde a 43.935 voti) degli elettori che ieri si sono recati alle urne si è espresso contro la proposta di riforma costituzionale, mentre appena 24.637 (pari al 35,93 per cento) ha detto “Sì”. La provincia di Vibo Valentia, quindi, ha seguito il trend regionale e nazionale di una consultazione referendaria che ha visto lo stesso Partito democratico spaccato tra le due posizioni.

Dei cinquanta comuni della provincia il “Sì” è prevalso in soli 4 comuni: Capistrano, Fabrizia, Filogaso e Vallelonga. Per il resto, è stata una marea per il “No”. Con affermazioni significative a Serra San Bruno, feudo del deputato e uomo forte del Partito democratico Bruno Censore; Filadelfia, paese di Francesco De Nisi, e addirittura a Pizzo del renziano della prima ora Gianluca Callipo. Non è andata meglio al consigliere regionale Michele Mirabello che nel suo comune, Ricadi, ha visto prevalere il “No”. Insomma, la nomenclatura dei democratici ha ricevuto una sonora batosta.

E’ vero che il resto dell’arco costituzionale era schierato con il “No” ma, dati alla mano, c’è il sospetto che anche nel Vibonese molti elettori di centrosinistra abbiano fatto una scelta diversa rispetto alle indicazioni della direzionale nazionale del partito. Nella città capoluogo, dove il democratico ed ex capogruppo di minoranza Antonio Lo Schiavo sosteneva le ragioni del “No”, il “Sì” si è fermato ad un misero 31,75 per cento.

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