Comune Joppolo: affondo del consigliere Ventrice all’amministrazione, dall’accertamento dei debiti alle opere pubbliche
Dai tributi e dalle finanze dell’ente sino ai finanziamenti bloccati o revocati, l’elenco dei «mancati interventi» in un territorio che stenta a decollare

“In seguito alla deliberazione del commissario straordinario di liquidazione n. 16 dell’8 marzo 2025, con la quale veniva richiesto alla Giunta comunale di manifestare l’intenzione di aderire alla procedura semplificata di liquidazione e in caso di adesione di adottare apposito atto deliberativo entro 30 giorni e di assumere espresso e contestuale impegno di mettere a disposizione dell’Osl le risorse necessarie, ritengo opportuno chiedere al sindaco e al responsabile finanziario, riservandomi di inoltrare apposita richiesta via pec, di poter estrarre copia delle 52 istanze di ammissione al passivo per “un totale presunto di 3.814.070,78 euro nonché della documentazione relativa alle pretese dei creditori”. E’ quanto dichiarato dal consigliere comunale di minoranza di Joppolo, Guido Ventrice, nel corso dell’ultimo Consiglio. “Con tale richiesta intendo esercitare i diritti che il Testo Unico e lo Statuto attribuiscono al consigliere comunale, per il caso specifico, al fine di poter dare un contributo nell’attività di verifica sulla fondatezza delle istanze. Il coinvolgimento dei consiglieri nella scelta della giunta, che ha aderito alla procedura semplificata e si è impegnata a reperire e a mettere a disposizione dell’Osl le risorse finanziarie, sarebbe stato non solo necessario per l’importanza dell’argomento che può avere effetti negativi sui cittadini ma sarebbe stato anche utile alla giunta stessa che ha voluto, invece, affrontare e risolvere il problema in solitudine, con sole due presenze”. Ad avviso del consigliere Ventrice, bisognerebbe invece “discutere della situazione finanziaria dell’Ente perché i numeri ci dicono che il risultato di amministrazione ci parla di un disavanzo che si avvia a diventare strutturale, tanto è vero che il revisore, pur avendo espresso parere favorevole, ha concluso con le stesse considerazioni e proposte contenute nella relazione allegata al bilancio di previsione e quindi: il mancato aggiornamento dell’inventario dei beni mobili ed immobili; la necessità di migliorare la capacità di riscossione in conto competenza dei tributi accertati, che non vuol dire stilare ruoli ed accertare tributi in maniera sommaria. Tutto questo con l’avvertimento identico – aggiunge Ventrice – a quello contenuto nel parere espresso sulla deliberazione di approvazione del bilancio, della compromissione, a stretto giro, dell’equilibrio finanziario o, con riferimento ai crediti pregressi di competenza dell’OSL, sulla possibilità di determinare un corto circuito della riscossione ponendo l’Ente in precario equilibrio finanziario. Dopo tre anni siamo al punto di partenza e che l’avere esternalizzato tutti gli uffici – ultimamente anche ampi settori dell’Ufficio Tecnico, nonostante le ultime assunzioni e senza un formale atto di indirizzo dell’organo di governo – ha dato come risultato un inutile aggravio di spesa e non paga la presunzione dell’uomo solo al comando.
Vogliamo parlare delle finanze comunali? Il Consiglio comunale ha dichiarato il dissesto all’unanimità. Penso che come me anche gli altri consiglieri abbiano espresso il loro voto fidandosi delle relazioni degli uffici e del sindaco. La scelta non è stata facile e i cittadini ne stanno subendo le conseguenze. I doveri che abbiamo nei confronti della popolazione ci impongono di essere attenti e consapevoli nelle nostre scelte: voglio dire che se le domande di ammissione al passivo sono 52 per un importo di 3.814.070,78 euro occorre che chi istruisce le richieste deve essere attento e responsabile nell’accertamento della fondatezza delle domande e che l’accertamento non può basarsi sul sentito dire ma sulla documentazione, se questa è in regola. Va esplicata un’attenta attività di verifica sulla fondatezza delle istanze anche perché come scrive il Commissario nella deliberazione n. 15 dell’8 marzo scorso ”a seguito di una sommaria verifica delle istanze pervenute parrebbe che una quota dell’importo totale per la quale è stata avanzata richiesta di ammissione alla massa passiva potrebbe non essere considerata ammissibile in quanto i crediti asseriti apparirebbero: mancanti di titolo giuridico o delle prova dell’avvenuta prestazione o fornitura; afferenti a gestione non di competenza dell’Osl; duplicati di istanze rispetto alla medesima pretesa creditoria; resi per servizi non istituzionali”.
Ventrice ricorda quindi che “il revisore ha spiegato al Consiglio che il Comune ha fatto ricorso ai mutui contratti per anticipazione di liquidità per il pagamento dei debiti. Intanto l’opera dell’amministrazione comunale si traduce in cimiteri sporchi, vie pubbliche oscene, acqua a singhiozzo e mai potabile, pubblica illuminazione indecente; innumerevoli opere pubbliche ferme al palo, incompetenza come le opere sui torrenti Valle, Pozzo, Morte e Agnone, oltre alla sparizione, da almeno due anni, dei fondi per il ripopolamento, nonostante sia stata fatta – in che maniera!? – la liquidazione delle somme a dei privati. Ed ancora: somme stanziate dal Governo per la manutenzione stradale, mancata realizzazione dei campetti da calcio nelle frazioni Caroniti e Coccorino a vantaggio di un qualche efficientamento energetico, poi anche questo disperso. Sono ancora fermi al palo – continua Ventrice – gli interventi sui lungomare di Joppolo e Coccorino, gli interventi del c.d. “emendamento Mangialavori” pensati per Caroniti, come per Caroniti mancano all’appello altri interventi per circa 760.000,00 euro. E i lavori all’ex scuola media di Coccorino? Anche quelli fermi. Quindi il sindaco mostri le carte anche quelle delle opere pubbliche perché il Consiglio possa esaminarle e capire se e quanti finanziamenti siano bloccati e perché e quanti siano stati, addirittura, revocati. Intanto le uniche cose prodotte nella popolazione joppolese – conclude Ventrice – sono indignazione, irritazione e dispiacere per le condizioni in cui versa un intero territorio”.