La Procura aveva presentato ricorso avverso la decisione del Tribunale. Non regge l’inchiesta avviata nel 2021
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La Corte d’Appello di Catanzaro (presidente Antonio Battaglia, giudici Carlo Fontanazza e Barbara Saccà) ha confermato le assoluzioni decise dal Tribunale di Vibo Valentia in data 8 gennaio 2024 nell’ambito di un procedimento penale che mirava a far luce su presunte percezioni indebite del reddito di cittadinanza attraverso false dichiarazioni all’atto della richiesta, ovvero omettendo di comunicare informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca, entro i termini previsti, durante l’erogazione delle somme. I giudici di secondo grado hanno confermato le assoluzioni dei seguenti imputati nei confronti dei quali la Procura di Vibo aveva presentato appello: Michelina Caparra, 62 anni, di Mesiano di Filandari; Jessica Lorenza Galati, 37 anni, di Mileto; Carmela Daniele, 55 anni, di Fabrizia; Silvana Messineo, 43 anni, di Nicotera; Carmela Facciolo, 46 anni, di Soriano Calabro; Vincenza Figliano, 46 anni, di Sant’Onofrio; Maria Teresa Malerba, 65 anni, di Pizzo Calabro; Francesca Del Giudice, 56 anni, di San Costantino Calabro.
Le accuse contestate
Tutti gli imputati erano accusati di aver omesso di comunicare – in data successiva alla presentazione della domanda per l’ammissione al beneficio del reddito di cittadinanza o nei sei mesi precedenti – l’acquisto di un’automobile, così percependo indebitamente lo stesso reddito di cittadinanza (non avendone diritto e disponendo invece del denaro per acquistare un’auto) per importi variabili da indagato a indagato.
Così a Michelina Caparra veniva contestata l’indebita percezione della somma di 8.920,81 euro dal dicembre 2019 all’ottobre 2020; a Jessica Lorenza Galati l’indebita percezione della somma di 5.562,35 euro da aprile 2019 a settembre 2020; a Carmela Daniele l’indebita percezione della somma di 9.375,74 euro da aprile 2019 ad ottobre 2020; a Silvana Messineo l’indebita percezione della somma di 11.609,91 euro da aprile 2019 ad ottobre 2020; a Carmela Facciolo l’indebita percezione di 8.997,20 euro da aprile 2019 ad ottobre 2020; a Vincenza Figliano l’indebita percezione di 5.370,17 euro da giugno 2019 ad ottobre 2020 (con domanda di ammissione al beneficio del reddito di cittadinanza presentata il 27 maggio 2019, immatricolando un’auto il 30 gennaio 2019); a Maria Teresa Malerba l’indebita percezione della somma di 6.000,00 euro da aprile 2019 a settembre 2020 (con domanda di ammissione al beneficio del reddito di cittadinanza presentata il 13 marzo 2019, immatricolando un’auto il 20 dicembre 2018); a Francesca Del Giudice l’indebita percezione di 8.027,97 euro da aprile 2019 ad aprile 2020 (con domanda di ammissione al beneficio del reddito di cittadinanza presentata il 18 marzo 2019, immatricolando un’auto il 18 dicembre 2018). Il decreto di sequestro preventivo delle somme - secondo l’accusa indebitamente percepite - era stato a suo tempo disposto dal gip del Tribunale di Vibo Valentia in accoglimento di una richiesta del pm Ciro Luca Lotoro e del procuratore Camillo Falvo. Le indagini erano state condotte sul campo dalla Guardia di finanza.
Il collegio di difesa era composto dagli avvocati: Giosuè Monardo, Giuseppe Altieri, Vincenzo Brosio, Angelo Spasari, Sandro Papa, Marcello Foti, Francesco Voce, Pietro Fusca.

