mercoledì,Aprile 24 2024

Comune di Joppolo: l’opposizione consiliare invoca il dissesto finanziario

Interrogazioni, interpellanze e segnalazioni alla Prefettura di Vibo ed alla Procura contabile. Quattro milioni di euro di debiti ed una storia che aspetta di essere scritta

Comune di Joppolo: l’opposizione consiliare invoca il dissesto finanziario

Quattro milioni di euro di debiti ed una storia che aspetta ancora di essere scritta. Non a caso il consigliere comunale di Joppolo, Stefano Siclari, ha chiesto al responsabile dell’Ufficio finanziario dell’ente, Vincenzo La Rocca, spiegazioni sulla mancata dichiarazione di dissesto finanziario del Comune.

“Quando lo scorso ottobre il consigliere Vittorio Vecchio ha ultimato l’elenco dei creditori del Comune ho pensato – spiega Siclari – che davanti a tali numeri il Comune sarebbe finito nel breve periodo in dissesto finanziario, ma ho commesso un errore considerevole perché così non è stato”.

Ma perché è importante non ritardare la dichiarazione di dissesto? “Non bisogna perdere di vista il fatto che il fine del dissesto è quello di riportare l’ente, che all’inizio della procedura si trova in una situazione gravemente deficitaria o già dissestata – sottolinea ancora il consigliere comunale Siclari – in una condizione finanziaria sana, migliorata e in grado di garantire i servizi essenziali da erogare ai cittadini. Sulla base di studi sono numerosi gli enti locali che celano il dissesto finanziario dietro gestioni formalmente sane. A mio parere – continua Siclari – Joppolo rientra proprio tra questi poiché, come verificabile nelle delibere di accesso alla procedura, le cause sono sempre le stesse:

  • formazione di debiti fuori bilancio
  • ricorso sistematico all’anticipazione di cassa
  • anomalie collegate alla cattiva gestione dei residui
  • bassa capacità di accertamento e riscossione dei tributi

Il Comune di Joppolo, sforando ben 6 dei 10 parametri previsti, è un ente in deficit strutturale. Ciò comporta già una copertura del 100% del costo per i servizi di raccolta rifiuti e idrico; del 36% per i servizi a domanda individuale quali mensa e trasporto scolastico, oltre ad aliquote massime per Tasi, Imu, Irpef.

Avendo già ai massimi le aliquote e le tariffe dei tributi locali, il Comune (o meglio il contribuente) si sta già prendendo tutti gli aspetti negativi della procedura di dissesto, rinunciando a quelli positivi ovvero:

  • – blocco azioni esecutive nei confronti dell’ente
  • – blocco tassi di rivalutazione
  • – contributi statali a carattere eccezionale
  • – possibilità di alienazione dei beni pubblici per ripianare il debito

Perché si sta omettendo tale dichiarazione? “Perché tra le note dolenti in base all’art. 248 del Tuel sono previste delle sanzioni – rimarca il consigliere comunale Stefano Siclari – per gli amministratori che con le loro azioni hanno condotto al verificarsi del fenomeno e perché si sta procedendo a pagare prima gli amici; in merito a quest’ultima affermazione basta dare uno sguardo alla tabella.

Tornando alle leggi e ai pareri che citavo si nota che si fa ricorso alla deliberazione n.164/2016 della Corte dei Conti siciliana. Parte dei quattro milioni di debiti sono diventati procedure transattive, al pari delle sentenze esecutive, in barba al testo unico. Peccato che per la maggior parte delle transazioni non vi sia – sottolinea Siclari – alcun beneficio per l’ente. La somma liquidata è la stessa di quella richiesta, ma soprattutto: di soldi non ce ne sono più, dunque i restanti tre milioni circa non si potranno pagare. Si è guadagnato tempo, ma alla fine si sta solo “giocando” con i soldi pubblici, con il cittadino costretto a pagare spesso per debiti che non hanno apportato alcun vantaggio all’ente”.

Per tali motivi, il consigliere comunale Stefano Siclari ha protocollato al responsabile dell’ufficio finanziario dell’ente un’interrogazione urgente con richiesta di risposta scritta. L’interrogazione è stata inviata per conoscenza anche al revisore dei conti del Comune, Elvira Gammaro, alla Sezione regionale della Corte dei Conti, alla Procura della Corte dei Conti calabrese ed al prefetto di Vibo Valentia.

In particolare, nell’interrogazione viene richiesto direttamente al responsabile dell’Ufficio finanziario di sapere “cosa sia cambiato in questo anno” per non intraprendere la strada del dissesto finanziario, mentre con ulteriore interpellanza il consigliere comunale si è rivolto all’organo di revisione contabile “anche alla luce di alcune transazioni nel tentativo di risanamento di debiti fuori bilancio che – conclude Siclari – non producono alcun vantaggio economico per l’ente, con lo scopo di evitarne il riconoscimento in Consiglio comunale ed eludendo il conseguente controllo della magistratura contabile, in violazione del principio di buona gestione finanziaria dell’ente”.

Del caso – con un Comune che continua a farsi anticipare dalla tesoreria milioni di euro a tassi vigenti con l’impossibilità a restituire debiti ed oneri finanziari in mancanza di incassi – il gruppo consiliare di opposizione ha interessato infine pure la Procura regionale della Corte dei Conti ed il prefetto di Vibo Valentia, Guido Longo, “poiché – conclude Sicari – il bilancio non rispecchia minimamente la gravissima esposizione del Comune con i creditori”. Anticipazioni di cassa che con le percentuali di riscossione (16% acqua e 54% rifiuti) “non fanno che aggravare la situazione”.

ECCO L’ELENCO DEI DEBITI

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