giovedì,Marzo 28 2024

Impianti pubblicitari e Comune di Vibo, la confusione regna sovrana

Il Pd presenta un’interrogazione all’assessore Laura Pugliese, ma le risposte per il capogruppo Giovanni Russo sono da rivedere totalmente

Impianti pubblicitari e Comune di Vibo, la confusione regna sovrana

Non convincono le risposte dell’assessore comunale di Vibo, Laura Pugliese, sul censimento degli impianti pubblicitari installati sul territorio della città e delle frazioni e quindi sulla possibilità di installare nuovi impianti pubblicitari. A chiedere risposte ai due quesiti è stato il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Giovanni Russo, con un’apposita interrogazione.

In particolare, i consiglieri comunali del Pd avevano chiesto “opportune informazioni per ciò che concerne l’applicazione del Piano generale degli impianti pubblicitari”. Nello specifico, veniva sottolineata “l’elevata incidenza sociale ed economica della comunicazione”, con il Piano che ha lo scopo, nell’ottica di una migliore salvaguardia dell’ambiente urbano, di regolamentare la tipologia, le caratteristiche e la distribuzione degli impianti pubblicitari sul territorio comunale. Considerando che l’articolo 4 del Piano generale degli impianti pubblicitari ha espressamente abrogato e modificato alcuni articoli del regolamento comunale, riducendo la superficie complessiva degli impianti a 800 mq di cui 240 mq per i soggetti privati, i consiglieri comunali del Pd avevano chiesto all’amministrazione comunale di sapere se è stato “effettuato il censimento degli impianti pubblicitari installati sul territorio comunale” e se vi è ulteriore possibilità di installare nuovi impianti pubblicitari”.

Questa la risposta dell’assessore ai Tributi Laura Pugliese: “Sul sito internet del Comune di Vibo nella parte dedicata ai Regolamenti sono pubblicati Zonizzazione, Abaco generale dei mezzi pubblicitari, anagrafe e mappa mezzi pubblicitari.

Quanto poi al secondo quesito – ha spiegato l’assessore – si chiarisce che, secondo quanto comunicato dai competenti uffici comunali, allo stato attuale non è possibile installare nuovi impianti pubblicitari, in quanto la superficie di 240 metri quadri destinata a soggetti privati ai sensi dell’articolo 4 del Regolamento per la disciplina della pubblicità e delle pubbliche affissioni, approvato ed emendato con delibera del Consiglio comunale del 24 aprile 2014, rispetto alla complessiva superficie di 800 metri quadri, è stata regolarmente assegnata. Tanto, alla luce del fatto che, a far data dall’entrata in vigore del citato Regolamento, sono state richieste autorizzazioni per installazione di nuovi impianti evase positivamente dai competenti Uffici comunali, ai sensi e per l’effetto del medesimo Regolamento”.

Una risposta che non ha per nulla convinto Giovanni Russo che ha invitato l’assessore a rivedere quanto scritto nella risposta anche al fine di evitare nuovi contenziosi. Inoltre il censimento degli impianti pubblicitari sul sito internet – ha fatto notare Giovanni Russo – non si trova.

Aumenta dunque la confusione sull’argomento degli impianti pubblicitari, atteso anche che nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha deciso, senza gara d’appalto, di trovare ditte disponibili a fornire l’arredo urbano (paletti e pensiline alle fermate dei bus cittadini) in cambio della gestione degli spazi pubblicitari ricavati nelle strutture.

Il Comune di Vibo Valentia – per sua stessa ammissione messa nera su bianco nell’atto di indirizzo della giunta comunale – “non dispone” infatti delle necessarie risorse finanziarie per l’acquisto dell’arredo” ed allora si è pensato consentire ad operatori e aziende private la fornitura a titolo gratuito, per un periodo di ben nove anni, paletti per le fermate dei bus, dissuasori fissi, fioriere e cestini getta carte in cambio della gestione degli spazi pubblicitari ricavati in tali strutture”. Nessuna gara d’appalto, quindi, per un arredo urbano definito sì “di modeste dimensioni” e per il quale non è necessario un titolo autorizzativo ai fini edilizi, ma comunque corredato da spazi dedicati alla pubblicità e che rende cifre non da poco in termini economici alle aziende private intenzionate a fornire il servizio.

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