Lettera aperta di ringraziamento agli elettori, ma anche contenente una serie di riflessioni sul futuro del paese, da parte del candidato a sindaco di Capistrano Giuseppe Crispino, a capo della lista “Ninfea per Riemergere” che si è contrapposta a quella risultata vincente guidata da Marco Martino, già alla guida politica del Municipio nella precedente amministrazione poi commissariata per infiltrazioni mafiose.

A distanza di qualche giorno dalle elezioni amministrative, sento il dovere di ringraziare tutte le cittadine e i cittadini che ci hanno dato fiducia. Ma è altrettanto necessario condividere una riflessione – sostiene Crispino – su quanto accaduto e sul messaggio che, a mio avviso, la nostra comunità ha voluto inviare attraverso il voto. Il nostro Comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose e alcuni degli amministratori coinvolti hanno presentato ricorso sia al Tar che al Consiglio di Stato: entrambi i ricorsi sono stati respinti. La Commissione parlamentare antimafia ha dichiarato l’impresentabilità di colui che ha poi vinto le elezioni del 23 e 24 novembre 2025. Per come risulta da autorevoli testate giornalistiche, è tuttora pendente un giudizio di incandidabilità dinanzi al Tribunale, a seguito di specifica richiesta avanzata dal Ministero. La nostra candidatura è nata per senso di servizio e per difesa della democrazia, in un momento in cui le istituzioni dello Stato si erano espresse in maniera chiara e netta sull’operato dell’amministrazione sciolta. La relazione di scioglimento così come le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato hanno certificato che il Comune di Capistrano è stato gestito in una condizione di piena confusione amministrativa, tra illegalità e meccanismi distorti di gestione.
A conferma di ciò, anche la relazione di fine mandato della Commissione straordinaria, composta da due viceprefetti, ha descritto con chiarezza lo stato in cui versava l’ente. Purtroppo, durante la campagna elettorale, ho potuto constatare personalmente che molti cittadini non hanno letto o non hanno voluto considerare questi atti ufficiali. Abbiamo fatto ogni sforzo per far conoscere la verità certificata dalle istituzioni, nella speranza di offrire al nostro paese un’opportunità di riscatto e di legalità. Vi abbiamo chiesto il vostro consenso senza mai promettervi favori personali, ma soltanto azioni volte al bene comune. Sapevamo fin dall’inizio che, con una lista composta da soli otto candidati, la sfida sarebbe stata difficile. Ma credevamo che la nostra proposta potesse rappresentare un segnale di fiducia nelle istituzioni dello Stato e di discontinuità con il passato. Il risultato delle urne, invece, è stato chiaro: la stragrande maggioranza dei cittadini ha scelto di non ascoltare il richiamo alla legalità, quasi a voler dire che qui lo Stato non deve entrare. È come se si fosse voluto ribadire che, a prescindere da ciò che dicono il Tar, il Consiglio di Stato, la commissione antimafia o la commissione straordinaria, qui si fa come si vuole. Eppure, circa 200 persone hanno scelto di stare dalla parte giusta. Attraverso la nostra lista, hanno espresso fiducia nello Stato, nelle istituzioni e nella legalità. A loro va il mio più profondo ringraziamento, perché hanno dato voce a chi non si rassegna, a chi crede che Capistrano meriti di meglio. Per questo dico con convinzione che noi abbiamo vinto. Abbiamo vinto perché abbiamo difeso i valori dello Stato, della legalità e della buona amministrazione. E continueremo a farlo: saremo presenti, vigili e attenti, affinché nessuno – conclude Crispino - dimentichi da che parte sta davvero la giustizia e il bene comune”.