Si tratta dei Municipi di Acquaro, Capistrano, Stefanaconi e Tropea tutti attualmente commissariati per infiltrazioni mafiose. Dopo la costituzione dell’Ufficio elettorale, gli elettori sono stati individuati nel numero di 533
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Costituito con apposito decreto l’Ufficio elettorale per il rinnovo del Consiglio provinciale di Vibo Valentia e determinata l’individuazione del corpo elettorale chiamato alle urne per la giornata del 12 dicembre prossimo dalle ore 8 alle 19. Si tratta di due atti firmati, rispettivamente, dal presidente della Provincia Corrado L’Andolina, e dal segretario generale dell’ente Domenico Arena. I comizi elettorali sono stati indetti dal presidente dopo le dimissioni di sette consiglieri provinciali su dieci (Vincenzo Pagnotta, Serena Lo Schiavo e Carmine Franze per il centrodestra, Alessandro Lacquaniti, Gianpiero Calafati e Nicola Papa, pe l'area di centro, Antonino Schinella del Pd) e la costituzione dell’Ufficio elettorale si è resa necessaria – come per legge – per sovraintendere a tutte le operazioni di voto. Tale Ufficio è composto dai dipendenti della Provincia: Ornella Zappia, Domenico D’Urzo, Marco De Gennaro, Alessia Cavallaro, Antonino Lascala, Giovanni Celano, Pasquale Lo Preiato, Rosario Francolino, Magda Mazza, Patrizia Corradini, Antonio Francolino, Carmine Armellino, Nicoletta Bova e Luciano Brandi. Responsabile dell’Ufficio elettorale, così costituito al fine dello svolgimento delle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Vibo Valentia, è stato individuato il segretario generale dell’ente Domenico Arena.
Per quanto riguarda, invece, la popolazione legale da utilizzare per il calcolo della cifra individuale ponderata, la stessa è stata individuata con quella relativa all’ultimo censimento risalente al 2021. E’ stato quindi successivamente chiesto ai segretari comunali dei 50 Comuni rientranti nel territorio della provincia di Vibo Valentia apposita attestazione contenente l’elenco e le generalità del sindaco e di ciascun consigliere comunale in carica per la formazione delle liste degli aventi diritto al voto per il rinnovo del Consiglio provinciale. Sono quindi pervenute 46 attestazioni da parte dei segretari comunali dei Comuni della provincia di Vibo e da tali comunicazioni l’Ufficio elettorale ha individuato il numero complessivo degli aventi diritto al voto (corpo elettorale) per le elezioni di secondo grado che si svolgeranno il 12 dicembre per eleggere il nuovo Consiglio provinciale.
Gli aventi diritto al voto e gli esclusi
I sindaci e i consiglieri comunali aventi diritto al voto sono risultati complessivamente in numero di 533 elettori. I sottoscrittori per la presentazione della candidatura alla carica di consigliere provinciale dovranno quindi essere non inferiori al numero minimo di 27 sottoscrizioni, pari al 5% degli aventi diritto al voto. Gli stessi aventi diritto al voto sono stati quindi suddivisi in quattro fasce demografiche di appartenenza: fascia A comprendente 37 Comuni (di cui 3 commissariati per infiltrazioni mafiose) e 364 elettori (per una popolazione di 51.715 residenti); fascia B comprendente 7 Comuni con 88 elettori (per una popolazione di 29.753 residenti); fascia C comprendente 5 Comuni (di cui uno commissariato per infiltrazioni mafiose) e 48 elettori (per una popolazione di 27.483 residenti); fascia E comprendente un solo Comune e 33 elettori (per una popolazione di 31.480 residenti).
In base ad una circolare del Ministero dell’Interno (la numero 32 del 2014) non possono far parte del corpo elettorale gli ex amministratori elettivi (sindaci e consiglieri comunali) nei casi in cui il Comune risulti per qualsiasi motivo commissariato, non potendo essere annoverati tra gli elettori i commissari prefettizi e i componenti delle commissioni straordinarie che gestiscono gli enti locali. Sulla scorta di tutto ciò sono stati esclusi dal corpo elettorale i seguenti Comuni, tutti commissariati per infiltrazioni mafiose: Acquaro (fascia A), Capistrano (fascia A), Stefanaconi (fascia A) e Tropea (fascia C).
Ad Acquaro si voterà per le elezioni comunali il 23 e 24 novembre prossimi, date che non permettono quindi la partecipazione dei futuri amministratori al rinnovo del Consiglio provinciale in quanto fuori termine massimo per poter essere inclusi nell’ultimo calcolo del corpo elettorale per l’ente intermedio. Ad Acquaro per le comunali resta una sola lista in campo, quella che candida a sindaco l’ispettore di polizia in pensione Pino Ferraro, avendo la Commissione elettorale escluso per irregolarità formali (esclusione confermata dal Tar e dal Consiglio di Stato) la lista che era stata presentata dal sindaco uscente Giuseppe Barilaro, la cui amministrazione è stata sciolta per infiltrazioni mafiose anche se lo stesso Barilaro era stato dichiarato candidabile dal Tribunale di Vibo Valentia (sezione civile) che aveva accolto invece la richiesta di incandidabilità avanzata dal Ministero dell’Interno per un ex assessore di Acquaro (Michele Rosano).
Discorso simile per il Comune di Capistrano dove gli organi elettivi dell’ente sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose (amministrazione guidata dal sindaco Marco Martino) e lo scioglimento è stato confermato in via definitiva in sede amministrativa dal Consiglio di Stato con sentenza del maggio scorso. Per le comunali di Capistrano sono due le liste in campo: una che candida ancora a sindaco Marco Martino (sul quale pende richiesta di incandidabilità, ai sensi delle legge antimafia, avanzata dal Ministero dell’Interno al Tribunale di Vibo Valentia, sezione civile, che a breve dovrà emettere la propria sentenza), l’altra che fa candida a primo cittadino Giuseppe Crispino. Anche per Capistrano, in ogni caso, il rinnovo degli organi comunali – fissato per il 23 e 24 novembre - non permetterà ai futuri amministratori di poter rientrare nel corpo elettorale per il rinnovo del Consiglio provinciale le cui elezioni sono state fissate dal presidente per il 12 dicembre.
Non parteciperà al voto neppure il Comune di Stefanaconi, i cui organi elettivi sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose nel luglio del 2024 e il 27 giugno scorso il Tar del Lazio ha confermato lo scioglimento respingendo il ricorso presentato dall’ex sindaco Salvatore Solano (che ha annunciato ricorso al Consiglio di Stato). Lo stesso Solano è stato condannato in primo grado ad un anno dal Tribunale di Vibo per il reato di corruzione ed è in corso il processo d’Appello nell’ambito dell’operazione Petrol Mafie. Il Comune di Stefanaconi resta quindi commissariato e non parteciperà al rinnovo del Consiglio provinciale del 12 dicembre.
Infine Tropea, dove gli organi elettivi sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose il 24 aprile 2024 e lo scioglimento è stato confermato dal Tar con sentenza del 7 febbraio scorso. L’ex sindaco Giovanni Macrì ha proposto ricorso al Consiglio di Stato avverso la decisione del Tar. Sullo stesso Giovanni Macrì pende inoltre dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia (sezione civile) richiesta di incandidabilità (in base alla normativa antimafia) avanzata dal Ministero dell’Interno, con i giudici che dovrebbero pronunciarsi nel mese di dicembre quando è fissata la prossima udienza. Tropea sarà chiamata al rinnovo degli organi elettivi dell’ente nel maggio del 2026 e sino a tale data il Comune continuerà ad essere retto da una terna commissariale non potendo così partecipare al rinnovo del prossimo Consiglio provinciale.





