Un duro affondo politico, ma soprattutto una richiesta di chiarezza e confronto sui temi centrali dell’azione amministrativa. È questo il senso del comunicato stampa diffuso dal gruppo consiliare di opposizione “Guardare al Futuro”, che replica alle recenti dichiarazioni del sindaco di Parghelia, Antonio Landro, commentando le ultime delibere approvate dal Consiglio comunale.

Secondo i consiglieri di minoranza, la replica del primo cittadino sarebbe «priva di contenuti e riscontri concreti» e rappresenterebbe l’ennesima conferma delle difficoltà del sindaco «ad affrontare un confronto reale sui temi centrali dell’azione amministrativa». Una difficoltà che, a loro dire, si sarebbe manifestata in modo evidente anche durante l’ultima seduta consiliare, quando, dopo la questione pregiudiziale sollevata dall’opposizione, Landro sarebbe apparso «in evidente imbarazzo non appena si è fatto cenno a questioni e responsabilità che avrebbero richiesto risposte puntuali».

Da qui, secondo “Guardare al Futuro”, il tentativo del sindaco di impedire l’acquisizione agli atti del documento presentato dall’opposizione e proposto all’ordine del giorno, un gesto definito «una forzatura inutile» e soprattutto «un segnale di chiusura rispetto al normale confronto democratico».
Sul fronte della legalità, i consiglieri chiariscono che «non sono mai stati messi in discussione i rapporti con Prefettura e Forze dell’ordine», ipotesi giudicata «del tutto fuori luogo». La richiesta dell’opposizione, spiegano, era un’altra: convocare il Consiglio comunale per assumere una posizione istituzionale condivisa. In particolare, la proposta di aderire a un protocollo di prevenzione amministrativa antimafia mirava a coinvolgere l’intero Consiglio «in un’unica voce istituzionale a tutela del territorio, degli imprenditori onesti e della legalità concreta». Resta però, sottolineano, «l’incomprensione rispetto alle resistenze emerse su questo punto», soprattutto alla luce di precedenti in cui iniziative simili sarebbero state liquidate con leggerezza come «fuffa».

Passando al tema della sanità, “Guardare al Futuro” ricorda come sul medico di famiglia il Consiglio comunale abbia già assunto una posizione chiara, approvando all’unanimità una mozione presentata proprio dall’opposizione e votata anche dal sindaco e dalla maggioranza, «a tutela della popolazione». Per quanto riguarda invece la più ampia crisi della sanità vibonese, il gruppo ribadisce «l’esigenza non più rinviabile di convocare un Consiglio comunale unitario», capace di affrontare il problema «in modo serio e condiviso, nell’interesse esclusivo dei cittadini».

Particolarmente critica è l’analisi sul capitolo delle opere pubbliche e della pianificazione. L’opposizione contesta una narrazione amministrativa fatta di «annunci e promesse», a fronte della quale, sostengono, «non è stato portato alcun atto concreto e visibile alla popolazione». Emblematico, in questo senso, viene indicato il caso del Cis, per il quale «anche l’associazione Italia Nostra è dovuta intervenire per poter prendere visione del progetto esecutivo», a conferma, secondo i consiglieri, «di una gestione poco trasparente degli atti».

Sul tema delle infrastrutture, “Guardare al Futuro” respinge con decisione ogni accusa di ostruzionismo, chiarendo di «non aver mai ostacolato nulla». Al contrario, ogni intervento sarebbe stato finalizzato «a far sì che le opere venissero realmente realizzate, sopperendo alle evidenti carenze della maggioranza». L’unico stop rivendicato riguarda quello ritenuto necessario «per evitare uno scempio urbanistico nel centro abitato», dopo aver sollevato «criticità progettuali puntuali e documentate» che avrebbero costretto l’amministrazione a rivedere almeno in parte il progetto. Restano però, denunciano, «senza risposta le criticità progettuali e di gara già segnalate dall’opposizione».

In questo quadro, il gruppo evidenzia anche «l’assenza totale», nella replica del sindaco, di qualsiasi riferimento al Piano strutturale comunale e al Regolamento cimiteriale, definiti «strumenti fondamentali per la pianificazione urbanistica e la gestione dei servizi essenziali».
Ampio spazio è dedicato anche alla ricostruzione del Consiglio comunale dell’11 dicembre. In quella occasione, spiegano i consiglieri, “Guardare al Futuro” ha presentato una mozione d’ordine e una questione pregiudiziale per contestare «l’ennesima convocazione in “straordinaria urgenza”», ritenuta priva di reali motivazioni. Durante la seduta sarebbe emerso che «non tutta la documentazione richiesta era stata messa preventivamente a disposizione dei consiglieri», mentre nel corso della discussione il sindaco avrebbe prodotto ulteriori atti che, nelle sue intenzioni, avrebbero dovuto smontare la pregiudiziale. Quegli stessi documenti, però, «hanno finito per rafforzarne le ragioni».

Nel tentativo di giustificare la convocazione, Landro avrebbe infatti fatto emergere in aula che l’urgenza era legata «a un ultimo sollecito della Regione, successivo a scadenze non rispettate», che avrebbe imposto un’accelerazione per evitare possibili sanzioni. Secondo l’opposizione, questo chiarisce che «non si è trattato di un’urgenza nell’interesse della comunità», ma piuttosto «del tentativo di rincorrere ritardi accumulati, comprimendo il confronto democratico e riducendo il Consiglio a un passaggio meramente formale».
Il gruppo ribadisce infine la propria disponibilità «a un confronto serio e trasparente, fondato su documenti, responsabilità e scelte chiare», ma lancia un monito politico netto: «La quantità di questioni irrisolte che si tenta da anni di spingere sotto il tappeto è diventata ingestibile». Per l’opposizione, «è arrivato il momento di affrontarle alla luce del sole, nell’interesse esclusivo di Parghelia».