Una “ratifica”. A tanto è servita la convocazione del tavolo di centrosinistra, riunitosi a Lamezia Terme, questa mattina, per ufficializzare la candidatura a presidente della giunta regionale della Calabria di Pasquale Tridico.
I prodromi, d’altronde, c’erano tutti. Nelle settimane scorse un po’ da tutte le forze progressiste erano giunti segnali chiari nella direzione dell’ex presidente Inps, espressione del Movimento Cinque Stelle.
Il “sì” netto di Pd, M5S, Avs, Federazione riformista, Psi, Italia viva, Azione, +Europa, Partito repubblicano, Demos, Mezzogiorno federato e Rifondazione comunista, non ha fatto altro che cementificare la posizione del campo largo, secondo alcuni sondaggi qualche punto avanti al dimissionario-ricandidato presidente Occhiuto.
Numeri che certificherebbero con Tridico – secondo alcune fonti molto accreditate da sondaggi commissionati a Roma dai partiti maggiori – tre, quattro punti percentuali di vantaggio.

Al di là dei numeri, però, il dato che maggiormente spicca dalla riunione di Lamezia è un’unità di intenti mai verificatasi nel recente passato, con un centrosinistra dilaniato dalle mille correnti e da personalismi che spesso hanno soffocato sul nascere ambizioni e candidature alla presidenza della Regione.
Tridico, insomma, mette tutti d’accordo.

Orrico: «Stiamo costruendo un fronte al servizio dei calabresi»

A margine del rendez-vous lametino i commenti sono entusiastici. La deputata Anna Laura Orrico, tra i nomi presentati al tavolo delle trattative da Giuseppe Conte, insieme alla sua collega Vittoria Baldino ed all’eurodeputato, invita ad abbandonare il senso di rassegnazione ormai permeato nel Dna calabrese.
«Con senso di orgoglio e responsabilità – dichiara la coordinatrice calabrese del Movimento Cinque Stelle – quest’oggi ho raccolto il consenso che le forze del fronte progressista hanno espresso intorno a Tridico, esponente di prima linea del M5S. Una stima che cercheremo di ripagare trainando la coalizione alla vittoria».
La parlamentare spiega poi come si stia costruendo «un fronte al servizio dei calabresi. Dobbiamo essere in grado di offrire una proposta programmatica che guardi sia ai tanti calabresi in sofferenza che a quelli in grado di produrre ricchezza». A Lamezia, infatti, «si è discusso subito di temi che per il M5S sono al centro dell’azione politica. Ora è il tempo di correre, mettersi pancia a terra e convincere più calabresi possibile ad abbandonare la rassegnazione e votare per una visione della nostra terra diversa e innovativa».

Irto: «Tridico, tecnico di superamento, dato politico straordinario rispetto al passato»

Tra i papabili ad una candidatura, tra le fila del Partito democratico, c’era anche Nicola Irto, senatore dem e segretario regionale, convenuto presto, però, sulla figura dell’eurodeputato pentastellato. Per Irto, quindi, la candidatura unitaria di Tridico rappresenta «un dato politico straordinario. Mettere assieme dodici sigle, dodici partiti attorno a una candidatura, attorno a un programma, attorno a una coalizione larghissima – spiega Irto – è un segnale di unità larghissima».
Il segretario del Pd ammette di aver fatto tesoro degli errori del passato, arrivando ad «un centrosinistra larghissimo e unito, per battere la destra, che sta pensando solo ed esclusivamente al potere e non ai bisogni dei calabresi. Pasquale Tridico è riuscito a trovare il consenso di tutte le forze del centrosinistra perché è una figura tecnica che viene vista un po’ anche fuori quota rispetto ai partiti. Una persona che è riuscita, nella sua storia, a porsi al di là dei partiti. Per questo – conclude Nicola Irto – tutti gli hanno attribuito la riconoscibilità di candidato che può raccogliere il consenso anche di forze politiche molto diverse tra di loro».
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