L’ex consigliere regionale ricorda che la riconversione del nosocomio risale al 2009 «sotto la guida di Agazio Loielo e del Centrosinistra. Le successive azioni di riconversione e potenziamento, come la Rsa, sono frutto di impegno e collaborazione istituzionale»
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All’indomani della tappa a Soriano dell'ex premier Giuseppe Conte (Movimento 5 stelle) e del candidato del Centrosinistra alla presidenza della Regione Calabria, Pasquale Tridico, l’ex consigliere regionale Alfonsino Grillo e attuale commissario straordinario del Parco delle Serre entra a gamba tesa sull'argomento sanità per replicare all’incontro tenutosi ieri anche con il Comitato per l’ospedale dell'Alto Mesima: «Ho ascoltato con attenzione le dichiarazioni rese dal presidente Giuseppe Conte e dal professor Pasquale Tridico durante la loro visita all’ospedale di Soriano Calabro – ha affermato Alfonsino Grillo attraverso un comunicato stampa –. Non posso rimanere in silenzio: ciò che hanno detto è il frutto di una ricostruzione superficiale, priva di fondamento storico e lontana dalla verità dei fatti. Soriano non è un palcoscenico per passerelle elettorali né un simbolo da utilizzare per slogan facili».
«Soriano – ha dichiarato il commissario straordinario del Parco delle Serre – è una comunità che ha vissuto, spesso con dolore, le conseguenze di scelte complesse in materia sanitaria. Per questo va rispettata con la forza dei fatti, non tradita con la leggerezza della propaganda. La riconversione dell’ospedale di Soriano Calabro non nacque nel 2010 o nel 2011, come Conte e Tridico hanno affermato, ma nel 2009, quando la giunta regionale di centrosinistra guidata dal presidente Agazio Loiero approvò tre delibere cruciali: dgr n. 585 del 10 settembre 2009 “Avvio del percorso di riqualificazione del SS”; dgr n. 752 del 18 novembre 2009 “Integrazioni al Piano e raccordo con l’accordo Stato-Regione”; dgr n. 845 del 16 dicembre 2009 “Approvazione definitiva del Piano di rientro e autorizzazione alla stipula dell’accordo con il governo”».
«Sono atti ufficiali, scritti nero su bianco – ha rimarcato Grillo –, e portano la firma di una giunta di centrosinistra. È lì che affonda la radice della riconversione di Soriano. Dal 2010, con la gestione commissariale e il dpgr n. 18 del 22 ottobre 2010, si passò alla fase attuativa che trasformò Soriano in Capt con Punto di primo intervento». Per Alfonsino Grillo, «parlare quindi di “chiusura improvvisa” nel 2010 è non solo inesatto, ma deliberatamente fuorviante. In quegli anni ero consigliere regionale e capogruppo. Ho seguito passo dopo passo la vicenda, assumendomi responsabilità e difendendo i diritti dei cittadini. Nel 2011 dichiarai che “il sistema sanitario Vibonese comprende anche Soriano, convertito giorni fa in polo ambulatoriale di eccellenza”. Non erano parole di rassegnazione, ma di impegno: la riconversione doveva significare rilancio dei servizi, non abbandono. Nel 2013 sostenni e accompagnai l’apertura della Residenza sanitaria assistenziale di Soriano, inaugurata dal presidente Giuseppe Scopelliti».
«Il comunicato stampa ufficiale della Prefettura di Vibo Valentia, che riportava la cerimonia – ha ancora aggiunto –, ricordava la presenza del prefetto Giovanni Bruno, del commissario straordinario dell’Asp, Maria Bernardi, del commissario prefettizio del Comune, Sergio Raimondo, e mia, in qualità di consigliere regionale, espressione del territorio delle Serre. La Rsa non fu un’iniziativa di facciata: i locali furono completamente ammodernati, realizzati “a costo zero” grazie al metodo del Fund raising adottato dall’Asp. Come testimoniava la Prefettura, i sindaci dei Comuni dell’Alto Mesima contribuirono agli arredi, mostrando che la collaborazione istituzionale può produrre risultati concreti e duraturi. Quella Rsa, con i suoi posti letto e con la sua capacità di accogliere persone fragili, fu ed è una risposta reale al territorio, non un annuncio privo di sostanza. Nel 2014, infine, sostenni la proposta di trasformare Soriano in “Casa della Salute”, un progetto lungimirante che ancora oggi rappresenta la direzione giusta per una sanità di prossimità».
«Le parole di Conte e Tridico sono state gravi – ha poi affermato Alfonsino Grillo – non solo perché inesatte, ma perché pronunciate con leggerezza davanti a una comunità che merita verità. Hanno parlato di “ospedale chiuso e abbandonato” imputando responsabilità al centrodestra e addirittura al presidente Occhiuto. Nulla di più falso. Soriano non fu chiuso dal Centrodestra: la sua riconversione fu decisa nel 2009 da una giunta di Centrosinistra. Conte e Tridico, se avessero voluto davvero rispettare i cittadini, avrebbero dovuto documentarsi, leggere gli atti, citare le delibere. Non lo hanno fatto, preferendo la scorciatoia della polemica e del comizio. È facile venire a Soriano in campagna elettorale, indicare muri e corridoi e gridare al disastro. È più difficile, invece, assumersi le responsabilità storiche e riconoscere chi, in quegli anni, si è battuto per non lasciare il territorio senza servizi. Ed è altrettanto grave il tentativo di attribuire al presidente Roberto Occhiuto responsabilità che non ha».
Occhiuto, secondo il commissario straordinario del Parco delle Serre, «non ha alcuna colpa né nella riconversione né nell’abbandono dell’ospedale di Soriano: non era lui a governare nel 2009, né fu lui a firmare quelle delibere. Anzi, da presidente della Regione, Occhiuto ha affrontato di petto il nodo più doloroso della Calabria: una sanità commissariata da oltre dieci anni, con bilanci compromessi, personale insufficiente e ospedali lasciati senza risorse. Ha chiesto nuove assunzioni, aperto un confronto serrato con il governo nazionale, avviato un lavoro di risanamento che nessuno prima di lui aveva avuto il coraggio di portare avanti. Attribuirgli colpe su Soriano significa offendere la verità e mortificare lo sforzo di chi oggi lavora seriamente per dare ai calabresi una sanità degna di questo nome».
«Non accetto che si usi Soriano come passerella elettorale. I cittadini hanno diritto alla verità. Chi oggi racconta una storia diversa inganna i cittadini. Il presidente Occhiuto sta lavorando con coraggio per affrontare i problemi strutturali della nostra sanità, problemi ereditati da decenni di mala gestione. La sanità non ha bisogno di comizi improvvisati né di accuse infondate: ha bisogno di serietà, programmazione e risorse. Io continuerò a battermi su questo terreno, con la forza dei fatti e non con la debolezza delle menzogne».



