«Non possiamo che esprimere tutta la nostra soddisfazione per il futuro dei 35 tirocinanti della Provincia di Vibo Valentia e per quello delle loro famiglie. Il Consiglio provinciale, come auspicato, ha finalmente approvato il documento contabile propedeutico e indispensabile per la stabilizzazione dei Tirocinanti di inclusione sociale (Tis), ponendo così fine a una lunga attesa e restituendo serenità a decine di lavoratori». Ad esultare sono Teresa Esposito, segretaria provinciale del Pd, e Antonino Schinella, consigliere dem alla Provincia di Vibo Valentia. Proprio per questa mattina, alle ore 8:30, il presidente Corrado L’Andolina aveva convocato una seduta straordinaria del Consiglio, a seguito della richiesta avanzata dai consiglieri provinciali Nicola Lasorba, Vincenzo Lentini, Antonino Schinella e Carmine Mangiardi. All’ordine del giorno, l’approvazione del bilancio di previsione 2025-2027 e degli equilibri di bilancio propedeutici alla stabilizzazione dei tirocinanti d’inclusione sociale. 

Al termine dell’incontro, il Pd parla di «un risultato importante, reso possibile dalla responsabilità dimostrata dalle forze politiche che hanno scelto di anteporre la stabilità occupazionale a qualsiasi calcolo di parte. Il nostro voto favorevole, espresso coerentemente con quanto già dichiarato nella seduta precedente e ribadito nella nostra recente nota pubblica, non modifica la nostra collocazione: siamo e restiamo all’opposizione, con la stessa coerenza e trasparenza che ci ha contraddistinto fin dall’inizio della consiliatura. Il nostro percorso amministrativo, però, si conclude qui. Riteniamo necessario un gesto forte, un atto di coraggio: dimettiamoci tutti e restituiamo la parola ai cittadini. Solo attraverso un ritorno alle urne potremo ridare piena legittimità democratica alla guida della Provincia di Vibo Valentia».

Esposito e Schinella si rivolgono quindi al presidente della Provincia, al quale chiedono «smetterla di nascondersi dietro presunti ricatti politici. Ora è il momento della verità: rifletta e decida in piena libertà e responsabilità. Ai consiglieri rivolgiamo un invito alla responsabilità collettiva. Concludiamo questa esperienza con dignità e con uno scatto di coscienza: le dimissioni collettive rappresentano l’unico gesto possibile per riaprire una fase nuova, trasparente e democratica. Solo così potremo guardare al futuro con speranza».