«In riferimento all’assenza del gruppo consiliare Democratici e Riformisti nella recente seduta del Consiglio comunale, si ritiene opportuno evidenziare che tale scelta rappresenta, nei fatti, un venir meno del sostegno alla coalizione di maggioranza, che va in contrasto con quanto asserito al momento della creazione del suddetto gruppo». È quanto si legge in una nota a forma del sindaco di Vibo Enzo Romeo e Il sindaco della città Enzo Romeo e dei capigruppo Francesco Colelli (Partito democratico), Maria Trapani (progetto Vibo),
Silvio Pisani (M5S), Sergio Barbuto (AVS-liberamente progressisti).

«Alla luce di quanto accaduto, si precisa – prosegue la nota – che l’attuale maggioranza consiliare è composta da 17 consiglieri, oltre al sindaco, espressione delle forze politiche del Partito Democratico, del Movimento Cinque Stelle, di Progetto Vibo e AVS-Liberamente Progressisti. Tale composizione continua a garantire solidità e coerenza all’azione amministrativa, nel pieno rispetto del mandato conferito dai cittadini e degli impegni assunti nei confronti della comunità».

«Questo sindaco e questa maggioranza non sono, in alcun modo, ricattabili – si legge -. I cittadini non ci hanno eletto per soddisfare appetiti di qualcuno ma per risolvere i loro problemi. Il nostro impegno è al servizio della comunità e non dei singoli in cerca di visibilità».

«Da oggi, sarebbe cosa gradita, che anche fisicamente si evidenzi la differenza tra chi è maggioranza e chi opposizione – si sottolinea -. Chi non condivide il percorso di questa amministrazione, non ne condivide gli obbiettivi e il comportamento, si potrebbe tranquillamente accomodare tra i banchi di chi era candidato nelle coalizioni avverse alle elezioni comunali. La politica oggi deve dare prova di linearità e trasparenza nelle scelte. È per questo che i cittadini ci hanno dato fiducia».

«Quando il sindaco, insieme alla coalizione, penseranno di rivedere la giunta lo faranno in funzione di una scelta condivisa tra sindaco e partiti, non certo tra sindaco e singoli pensando, che questa città, sia ancora terra di conquista – conclude la nota -. Ben venga, anche in futuro, chi vorrà abbracciare il nostro progetto, esclusivamente, sulla base della risoluzione dei problemi della gente, non certo delle poltrone».