Avis Vibo, al via il progetto di screening per tutti i donatori
Un’iniziativa, dal nome "Aiutiamo gli altri aiutando noi stessi", nata per monitorare le condizioni di salute dei donatori


Un progetto di screening rivolto a tutti i donatori quello predisposto dall’Avis provinciale. L’Avis di Vibo, infatti, presieduta da Caterina Forelli, su impulso del dottor Antonio Francolino, chirurgo e medico Avis, e con l’ausilio del professore Ciro Indolfi, ordinario di malattie dell’apparato cardiovascolare dell’università “Magna Graecia” di Catanzaro, e presidente della società italiana di Cardiologia, ha attivato un’importante iniziativa di esami internistici per i donatori. [Continua in basso]
«Lo screening, partito nei giorni scorsi a Mileto, interesserà tutte le sedi comunali e rileverà qualsiasi eventuale patologia dei donatori che non sia di natura chirurgica. Lo screening prevede: esame obbiettivo internistico, elettrocardiogramma a riposo, accurata anamnesi e somministrazione di questionari “findrisk” per calcolare l’indice di rischio di patologie organiche o metaboliche. Alla fine ogni partecipante riceve una relazione con referto e indicazioni diagnostiche o terapeutiche».
Il progetto ha il nome “Aiutiamo gli altri aiutando noi stessi” e «testimonia come l’Avis sia un’associazione che, con la sua assidua attività, aiuta non solo chi ha costantemente o provvisoriamente bisogno di sangue, ma anche chi questo sangue lo fornisce: i donatori, imprescindibile anello di una catena virtuosa che non ha limiti nel proprio impegno. Il servizio è sperimentale in assoluto: una novità a livello di qualsiasi Avis. Anche perché non vi è nessuna Asp che, a causa della carenza di risorse, attualmente possa garantirlo. Insomma, Vibo prima assoluta in qualcosa: è raro. Ed è grazie all’Avis».
Antonio Francolino spiega così l’iniziativa: «Si tratta di un servizio rivoluzionario poiché permette al donatore di aiutarsi, oltre che aiutare, garantendo, al contempo, l’assoluta salubrità del sangue che dona».
Durante le ultime donazioni, infatti, grazie a questo sistema, fatto di esami clinici e test, è stato possibile riscontrare diabetici, persone con sindrome di “Wolff Parkinson White” (una patologia cardiaca che può provocare tachiaritmie e palpitazioni), “Osa”, apnee notturne, pregressi e non accertati problemi cardiaci e patologie dell’apparato gastro intestinale (gastriti, coliti, e altro). Caterina Forelli chiarisce che non sono state utilizzate eccessive risorse dell’associazione, la quale «ha acquistato solo un “elettrocardiografo” (per un controllo accurato tramite telemedicina), e corrisponderà il giusto compenso agli specialisti impegnati nella prevenzione». Il resto degli strumenti, infatti, sarà messo a disposizione dal dottore Francolino. Praticamente niente rispetto ai numerosi vantaggi che si trarranno. La filosofia dell’Avis, infatti, consiste nella consapevolezza che «nello spazio di un caffè si aiutano tante persone che, bisognose di trasfusioni, hanno difficoltà». Ed ancora, come precisato dall’associazione, «nello stesso spazio, se lo vuoi, aiuti anche te stesso».