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Pizzo, l’ospedale tra degrado e carenza di servizi in attesa della “svolta” con i fondi del Pnrr

Sporcizia, intonaco caduto e infissi rotti. Disagi alla Guardia medica con un solo dottore anche d'estate e lunghe attese per gli utenti. Ma secondo quanto previsto dal nuovo Piano operativo regionale sulla sanità la struttura ospiterà una Centrale operativa territoriale

Pizzo, l’ospedale tra degrado e carenza di servizi in attesa della “svolta” con i fondi del Pnrr
L'ingresso dell'ospedale di Pizzo

È stato costruito negli anni Settanta, ma come ospedale vero e proprio non è mai entrato in funzione. Oggi appare davanti agli occhi di chi lo guarda come una struttura fatiscente, quasi abbandonata a se stessa, nonostante al suo interno siano attivi diversi servizi. È il Centro servizi sanitari e socio-sanitari “Santa Maria del Carmine” di Pizzo Calabro, da tutti conosciuto come ospedale anche se, appunto, ospedale non è. Tante le segnalazioni di cittadini, ma anche di addetti ai servizi, circa le condizioni di degrado in cui versa la struttura. Intonaco caduto, sporcizia, infissi rotti e porte aperte anche di notte, a favor di vandali e ladruncoli. Ma non solo, perché, oltre che da utenti e sanitari, capita che i corridoi e le stanze siano abitati anche da blatte e altri insetti. Ed è capitato di vedere pure qualche topo, specie nella zona del seminterrato. [Continua in basso]

Eppure nel Centro “Santa Maria del Carmine” ci sono laboratori, uffici e ambulatori (recentemente sono stati attivati quelli di Neurologia ed Endocrinologia) frequentati giornalmente da numerosi cittadini, i quali – insieme a chi vi lavora – meriterebbero di certo ambienti più dignitosi. Qualche passo in avanti, invero, ultimamente è stato fatto: gli interventi hanno riguardato in particolare il piazzale antistante l’ospedale, che è stato finalmente illuminato e “bonificato” da ringhiere fatiscenti.

Ma i disagi non riguardano comunque solo la struttura in sé: altro problema con cui si confrontano i cittadini napitini è la carenza di personale. Basti pensare al servizio di Guardia medica, attivo h12 e con un solo medico anche nei mesi estivi, quando la popolazione cresce e non poco. E capita così che se il dottore esce per una visita a domicilio e nel frattempo in Guardia medica arriva qualcuno che ha bisogno, a quest’ultimo tocca una lunga attesa. Una situazione lamentata più volte dai cittadini, le cui proteste sono rimaste però inascoltate. O ancora, si potrebbe richiamare alla mente l’episodio denunciato dagli utenti nel luglio scorso, quando il rinnovo del ticket fu reso difficile dall’assenza dell’operatore addetto.

Per quanto riguarda il futuro della struttura di Pizzo, all’orizzonte – per come prevede il nuovo Piano operativo regionale sulla sanità – dovrebbe esserci la realizzazione di una Centrale operativa territoriale, per la quale sono stati stanziati 173mila euro grazie al Pnrr. Una soluzione che ha comunque fatto discutere, poiché fa sfumare la possibilità che il Centro “Santa Maria del Carmine” diventi una Casa della Salute.

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