venerdì,Marzo 29 2024

Rilancio dell’ospedale di Serra, una delegazione di sindaci ricevuta alla Regione

Durante l'incontro avvenuto con il Sub - commissario alla sanità, Ernesto Esposito, sono state evidenziate le criticità del nosocomio montano e dell'intera rete sanitaria del territorio

Rilancio dell’ospedale di Serra, una delegazione di sindaci ricevuta alla Regione
La cittadella regionale e nel riquadro i sindaci Alfredo Barillari, Francesco Fazio, Francesco Angilletta e Antonio Demasi
L’ospedale di Serra San Bruno

È stato un incontro utile per fare il punto della situazione sulle prospettive della sanità territoriale delle Serre, quello avvenuto a Catanzaro nelle sede della Regione Calabria tra una delegazione di sindaci del comprensorio montano e il dottor Ernesto Esposito, nominato lo scorso giugno dal Consiglio dei Ministri quale subcommissario alla sanità calabrese che va ad affiancare al presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario della Regione Calabria. Tema del confronto è stato l’ospedale “San Bruno” e la sanità territoriale che riguarda i comuni dell’entroterra vibonese. La delegazione dei sindaci ha visto la presenza del primo cittadino di Serra San Bruno Alfredo Barillari, del sindaco di Nardodipace Antonio De Masi, del primo cittadino di Fabrizia Francesco Fazio e del sindaco Francesco Angilletta. I primi cittadini di tali comuni montani hanno sottolineato le criticità e le carenze sanitarie di un’intera zona che merita interventi risoluti in considerazione della morfologia e delle infrastrutture viarie che influenzano notevolmente la quotidianità di un ambito territoriale che conta circa 30mila abitanti. [Continua in basso]

Ernesto Esposito

Spesso, soprattutto nelle zone più interne, anche il diritto all’assistenza medica di base viene negato a causa della mancanza di medici – hanno spiegato i quattro sindaci delle Serre vibonesi – così come i servizi offerti dal nosocomio serrese si sono ridotti al lumicino dopo anni di tagli e di programmazione del tutto assente nel sostituire il personale andato in pensione“. Da queste considerazioni, la delegazione dei primi cittadini del Vibonese ha espresso con fermezza la necessità di confermare la classificazione del “San Bruno” quale ospedale di montagna nella rete ospedaliera al vaglio delle istituzioni competenti. I sindaci hanno anche ribadito il diritto delle loro comunità ad avere una struttura in grado di affrontare le emergenze, essere dotata di servizi ambulatoriali e di day surgery”, oltre a ribadire l’attivazione di tutti i presidi stabiliti dalla legge per gli ospedali di montagna. Il subcommissario Ernesto Esposito, dal canto suo, ha garantito il “massimo impegno” in tal senso, recependo le difficoltà delle popolazioni interessate e sottolineando il momento cruciale inerente le interlocuzioni che in questo momento stanno interessando la Regione Calabria e Roma sul tavolo Adduce, in cui tecnici e commissari discutono del Piano di rientro sanitario. [Continua in basso]

Il confronto si è infine soffermato sulla rete sanitaria territoriale e la programmazione inerente l’assistenza medica che mira a rafforzare la prevenzione e anche sull’assistenza domiciliare, soprattutto della popolazione più anziana, tema legato al fenomeno dello spopolamento dei centri interni e all’età media della cittadinanza interessata.
L’attenzione dei primi cittadini resta, dunque, alta e mirata alla conferma del San Bruno quale ospedale di montagna, riconoscimento che oltre sulla carta dovrà realizzarsi nell’assistenza offerta alle comunità dell’ambito”.
La delegazione dei primi cittadini delle Serre ha anche stabilito un nuovo incontro con il subcommissario nella prima decade di dicembre, al fine di verificare lo stato di avanzamento degli atti inerenti il “San Bruno”.
I sindaci, in conclusione, lanciano un appello per l’unità politica e sociale finalizzata a mantenere alta la concentrazione su una “battaglia di primaria importanza, quella al diritto alla salute da portare avanti con determinazione ricorrendo a tutti i mezzi che possano sensibilizzare le istituzioni chiamate a dare risposte certe e inderogabili”.

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