venerdì,Aprile 19 2024

Vibo Valentia per due giorni capitale italiana del diabete – Video

Nella provincia con il più alto numero di pazienti affetti dalla patologia oltre duecento luminari si stanno confrontando sui nuovi farmaci

Vibo Valentia per due giorni capitale italiana del diabete – Video

È in corso a Vibo Valentia la terza edizione del Congresso nazionale sul diabete promosso dalla Simdo (Società italiana metabolismo, diabete e obesità). Una due giorni di confronto e di aggiornamento sui nuovi farmaci e le nuove tecnologie in grado di migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti dalla malattia. Alla prima giornata duecento tra endocrinologi, pediatri, cardiologi, nefrologi e ginecologi che si sono dati appuntamento al 501 hotel per discutere di una delle patologie più diffuse in Calabria: «Il 10% della popolazione è affetta da diabete», ha affermato il responsabile dell’endocrinologia, diabetologia, malattie metaboliche dell’Asp di Vibo Valentia Giuseppe Crispino che ha poi sottolineato come «su una popolazione di circa 2 milioni, 200mila sono diabetici». [Continua in basso]

Ma c’è poi un altro dato allarmante: «Vibo Valentia con 20 mila pazienti accertati, è la provincia con il più alto numero di pazienti diabetici». Un primato negativo da attribuire a una dieta ricca di zuccheri e carboidrati e alla vita sedentaria come ammette lo stesso medico: «In Calabria si eccede nel consumo di zuccheri raffinati e carboidrati. Senza contare la vita sedentaria. Stili di vita alla base dell’insorgenza della malattia». Sulla rivoluzione farmacologica e tecnologica, il responsabile scientifico del congresso medico spiega: «Abbiamo nuovi farmaci per curare i nostri pazienti diabetici». L’appello del medico è rivolto a quanti convivono con la patologia: «Non scoraggiatevi perché oggi i rimedi ci sono». La scienza ha fatto passi da gigante. Tanto da riuscire a silenziare la patologia. «Dal diabete non si guarisce – chiarisce il diabetologo – ma con la terapia giusta, si può andare verso una remissione della malattia. Si può dunque nascondere – tranquillizza il medico – come se non ci fosse più. Questa è la vera rivoluzione», conclude Giuseppe Crispino.

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