martedì,Aprile 30 2024

Vibo, servizio di monitoraggio della Legionella su campioni ambientali: l’Asp avvia l’iter

Si ricerca personale esperto per processare 180 provette. L'operazione precauzionale avverrà in presenza di un dirigente medico della Dmpu, un addetto al servizio di prevenzione e protezione e un tecnico addetto alla manutenzione degli impianti utilizzati

Vibo, servizio di monitoraggio della Legionella su campioni ambientali: l’Asp avvia l’iter
Asp Vibo Valentia

L’Azienda sanitaria provinciale ha avviato una manifestazione di interesse per l’affidamento a lungo termine del servizio di monitoraggio della Legionella su campioni ambientali. Necessità dell’Asp di Vibo è quella di “affidare temporaneamente il suddetto servizio a un operatore economico in possesso dei requisiti di legge”; la selezione è finalizzata all’individuazione di un laboratorio idoneo cui affidare il servizio del campionamento e analisi per la prevenzione delle malattie da Legionella. In particolare, il servizio in questione include le seguenti attività: accesso alle strutture dell’Asp di Vibo Valentia da parte del personale della ditta aggiudicataria; campionamento; analisi per la ricerca e il conteggio della Legionella; verifica della presenza di Legionella sierogruppo 1 e sierogruppo 2-14. Il numero dei campionamenti da effettuare nel corso del periodo contrattuale è di 180 con frequenza e modalità tali da rispettare le vigenti linee guida regionali per la “prevenzione e il controllo della Legionellosi: recepimento Accordo Stato-Regioni”. Qualora il risultato delle analisi devesse essere positivo per la Legionellosi, l’Asp precisa che sarà “necessario procedere alla ripetizione dello stesso per come previsto dalle linee guida di riferimento. È necessario, quindi,
prevedere almeno 10 ulteriori campionamenti”. Le operazioni di campionamento dovranno avvenire alla presenza di un dirigente medico della Dmpu, un addetto al servizio di Prevenzione e Protezione e un funzionario tecnico addetto alla manutenzione degli impianti. Il servizio avrà inizio dal giorno del conferimento
dell’incarico e si riterrà concluso al completamento dei 180 campionamenti previsti.

La Legionella è un batterio aerobio Gram negativo, responsabile di una forma grave di polmonite e deve il suo nome all’epidemia che nel 1976 colpì un gruppo di veterani dell’American Legion a Filadelfia. Si tratta di un microrganismo ubiquitario, principalmente associato alla presenza di acqua: è stato isolato in ambienti idrici naturali (laghi e corsi d’acqua, sorgenti termali, falde idriche ed ambienti umidi in generale) dai quali può raggiungere quelli artificiali (impianti idrici, fontane, piscine, vasche idromassaggio, impianti di condizionamento), creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana. L’infezione causa la malattia definita “legionellosi”, che si può manifestare sia in forma di polmonite con un tasso di mortalità variabile tra 10-15%, sia in forma febbrile extrapolmonare o in forma asintomatica. Le condizioni che favoriscono lo sviluppo di Legionella sono: temperatura compresa tra 25 e 45°, situazioni di ristagno dell’acqua, presenza di biofilm e anche presenza di elementi in tracce (ferro in particolare). Va tenuto presente che la Legionella sopravvive anche in condizioni ambientali sfavorevoli, sotto forma di parassita di protozoi ciliati ed amebe. Dal punto di vista microbiologico, Legionella è in grado di crescere in non meno di 2 giorni su terreno tamponato contenente estratto di lievito, carbone, L-cisteina e ferro, formando colonie spesso bianche, viola-blu o verdastre. La crescita in genere non si osserva in assenza di L-cisteina. Le colonie assumono un aspetto caratteristico a vetro smerigliato se osservate con stereomicroscopio a bassa intensità. Alcune colonie sviluppano fluorescenza se sottoposte a UV. Trattandosi di un microrganismo di classe di rischio 2, dunque, è necessario che i campioni siano prelevati da personale esperto, dotato di appropriati dispositivi di protezione individuali e operante in laboratori adeguatamente attrezzati con cappe Biohazard di classe II, mantenendo le condizioni di sterilità ambientale ed evitando le cross-contaminazioni con eventuali altri campioni.

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