Server in tilt nei laboratori di analisi vibonesi, il Nursind all’Asp: «Il problema persiste da 9 giorni, quanto bisogna aspettare ancora?»
Il sindacato di settore interviene in merito al disservizio che sta riguardando i presidi provinciali pubblici e sta provocando notevoli disagi al personale e ai pazienti

Un malfunzionamento dei server ha paralizzato l’intero sistema informatico dei laboratori di analisi dell’Asp di Vibo Valentia (Vibo Valentia, Serra San Bruno, Tropea ed ex inam a Vibo Valentia). Una situazione che, per quanto comunicato dal sindacato di settore Nursind, sembra persistere da 9 giorni nonostante le rassicurazioni del commissario Piscitelli. Infatti il responsabile dell’Asp di Vibo lo scorso 8 luglio aveva dichiarato che «il disservizio, provocato da Enel, era stato risolto». Così però non sembra essere, infatti, riferisce il sindacato, «è attualmente impossibile stampare referti, caricarli a sistema o prenotare nuovi esami, creando un effetto domino su tutte le unità operative e sull’utenza, che non riesce a ottenere risposte mediche vitali».
«In questo contesto di emergenza, i referti degli esami ematochimici vengono stampati manualmente per i singoli reparti, aggravando ulteriormente la mole di lavoro del personale sanitario e causando inevitabili ritardi e disagi – prosegue il Nursind di Vibo -. Il personale sanitario e tecnico, in particolare quello a diretto contatto con l’esterno, si ritrova quotidianamente esposto a reazioni ostili da parte dei cittadini esasperati, spesso al limite della tollerabilità. Comprendiamo a fondo la frustrazione dell’utenza, che si vede negare servizi fondamentali. Tuttavia, non possiamo più accettare che i lavoratori vengano lasciati allo sbaraglio, privi di tutele e senza comunicazioni chiare da parte dell’Azienda».
Il sindacato, poi, chiede con urgenza: «La pubblicazione di un comunicato ufficiale da parte dell’Asp che indichi con precisione le tempistiche previste per la risoluzione del guasto; l’adozione immediata di misure che garantiscano la sicurezza fisica e professionale degli operatori coinvolti; un intervento tecnico tempestivo e risolutivo, perché non è ammissibile che una realtà sanitaria debba convivere con un disservizio così grave per oltre dieci giorni».
Il Nursind conclude informando che «rimarrà vigile e continuerà a denunciare pubblicamente ogni forma di negligenza che metta a rischio la dignità dei lavoratori e la salute dei cittadini».
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