giovedì,Aprile 18 2024

Sanità a Vibo, lettera aperta al dg dell’Asp Caligiuri: «In ospedale tanta umanità»

Sentimenti di gratitudine, nonostante la perdita della moglie, rivolti da un nostro lettore ai medici e al personale del reparto di Rianimazione: «Uno squarcio di luce nei giorni di bui per la mia famiglia»

Sanità a Vibo, lettera aperta al dg dell’Asp Caligiuri: «In ospedale tanta umanità»

Dal nostro lettore, Ciro Congestrì, riceviamo e pubblichiamo: 

Pregiatissima dottoressa Caligiuri, Le scrivo queste poche righe per esprimere un sentimento di immensa gratitudine, avendo potuto constatare durante la degenza di mia moglie, la professionalità e l’umanità del reparto di Rianimazione dell’ospedale civile di Vibo Valentia. 

Le cure prestate non sono riuscite purtroppo a cambiare il decorso di una patologia fortemente degenerativa, ma hanno rappresentato un autentico squarcio di luce nei giorni più bui e più duri che la mia famiglia ha dovuto sopportare.

La professionalità e la disponibilità dimostrata da tutto il personale, le attenzioni e l’umanità di tutto il reparto nell’assistenza prestata non hanno eguali. Vorrei ricordare i nomi di tutti, ma rischierei di non riuscirci.

Per il suo tramite giungano i miei più sentiti ringraziamenti al dottor Peppino Oppedisano, primario del reparto ed a tutta la sua equipe, al caposala Gregorio Polistina per la sua presenza e disponibilità al di là di orari e doveri del compito lavorativo.

Sento il bisogno infine, di risaltare l’attenzione e la professionalità dimostrate dal personale coinvolto in occasione della predisposizione di quanto necessario per l’attivazione dell’assistenza domiciliare nei confronti di mia moglie. Anche in tale circostanza io e la mia famiglia siamo stati avvolti da un sentimento straordinario di umana solidarietà da parte di tutti gli operatori, una fra tutti la dottoressa Serafina Fiorillo.

E’ questa la sanità che occorre valorizzare e sono queste le eccellenze di cui abbiamo bisogno mentre molto spesso, invece, vengono evidenziati aspetti negativi.”

Un sincero grazie. Ciro Congestrì

 

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