Tutti gli articoli di Sanità
PHOTO
«Basta, non ne possiamo più». Sono tra l’indignazione, la disperazione e la rabbia i toni con cui il sindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio, ha denunciato sui social l’assenza di un dottore alla Guardia medica di Acquaro, nella serata di Ferragosto. Si tratta del presidio di continuità territoriale a cui fanno riferimento i comuni di Acquaro e Dasà, appunto, nell’entroterra vibonese. Ieri sera, a seguito di un’emergenza nel suo paese, lo stesso sindaco si è recato sul posto e ha potuto constatare che la Guardia medica era chiusa. Luci spente, nessuno che risponde al telefono e l’ospedale più vicino a diversi chilometri di distanza.
Scaturchio documenta tutto in un video-denuncia pubblicato poi sul suo profilo Facebook. «Sono le 23:30 circa, sono davanti alla Guardia medica di Acquaro che copre anche il comune di Dasà. Abbiamo un’emergenza, c’è un’anziana ospite della Casa di riposo e cura di Dasà che sta male. Ho chiamato più volte al numero della Guardia medica ma non risponde nessuno e così sono venuto di persona. Sono qui da dieci minuti, suono al campanello ma non esce nessuno», racconta il sindaco.
Inquadra quindi la porta e mostra come non vi sia alcuno avviso a indicare la chiusura della postazione oppure il fatto che il medico sia fuori per una visita domiciliare. «Significa che oggi, 15 agosto, la Guardia medica che copre due comuni tra cui Acquaro che è anche comune montano, è chiusa. La luce dello studio è spenta, siamo senza assistenza».
Il sindaco Scaturchio ha annunciato quindi che si appellerà direttamente alla terna commissariale che guida l’Asp di Vibo Valentia, «per capire il motivo della chiusura, anche perché in Comune non ci è stato comunicato nulla». «Voglio risposte certe per la mia comunità – conclude il sindaco di Dasà -. Basta alibi sulla mancanza di medici, non ne possiamo più». Per la signora, è stato poi necessario allertare il 118.

