Il presidente dell’Assemblea che riunisce i primi cittadini del Vibonese interviene sulla ventilata riduzione dei presidi sanitari da 41 a 30: «Solo un'ipotesi legata a criteri normativi ma la decisione spetterà ai Comuni. Le criticità come a Nicotera vanno risolte incrementando non sottraendo»
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Nessuna decisione è stata ancora presa sulla riduzione delle guardie mediche nel Vibonese. A chiarirlo è il presidente della Conferenza dei sindaci, Fortunato Giordano, che invita a non alimentare allarmismi e a mantenere alta l’attenzione su un tema delicato per la tenuta dei servizi sanitari nel territorio. «La riduzione delle guardie mediche da 41 a 30 è solo un’ipotesi, o meglio un’interpretazione della normativa, che prevede una postazione ogni 5.000 abitanti», spiega Giordano, sottolineando come nessuna decisione formale sia ancora stata adottata.
Il nodo verrà affrontato dopo le elezioni regionali, quando la commissione straordinaria dell’Asp di Vibo presenterà ai sindaci una bozza di piano di riorganizzazione. «In questo momento non abbiamo alcun documento ufficiale in mano. La Commissione si è riservata di redigere una proposta, che sarà poi sottoposta alla Conferenza dei sindaci - precisa ancora Giordano -. È impensabile discutere nel merito senza conoscere i contenuti della bozza».
A far salire la tensione, alimentando una serie di reazioni, è stato ieri il sindaco di Nicotera, Giuseppe Marasco, che due giorni fa ha commentato positivamente la prospettiva di una rimodulazione del numero di guardie mediche, affermando che «grazie alla sensibilità mostrata dai commissari, stiamo finalmente discutendo di una soluzione che, seppur dolorosa in termini di riduzione delle postazioni, mira a garantire un servizio adeguato per tutti i cittadini». Un apprezzamento che ha scatenato la reazione del sindaco di Mongiana, Francesco Angilletta, che senza remore ha accusa Marasco di tutelare solo il proprio comune nell’ambito del Comitato ristretto della Conferenza dei sindaci.
A gettare acqua sul fuoco è ora Giordano, che evidenziando la necessità di salvaguardare e potenziare i pochi servizi esistenti in un territorio fragile come quello vibonese, avverte: «Non possiamo accettare ulteriori tagli. Se i criteri previsti dalla normativa nazionale risultassero troppo restrittivi, chiederemo una deroga per il nostro territorio».
«Una provincia come la nostra - continua - che attende ancora il nuovo ospedale e la ristrutturazione di quello esistente, non può subire un ulteriore depotenziamento». Giordano rimarca l’unità dei sindaci nel chiedere il mantenimento delle postazioni attuali: «La posizione ufficiale dei sindaci è chiara: nessuna riduzione. Tutti chiediamo che si migliori l’offerta sanitaria senza penalizzare nessun territorio. Se ci sono criticità specifiche, come a Nicotera, si affrontino con soluzioni mirate, non sottraendo risorse altrove».
Infine, un appello alla responsabilità e alla collaborazione istituzionale: «Il confronto con la Commissione sarà costruttivo. Non servono polemiche, ma soluzioni condivise. La sanità del Vibonese ha bisogno di interventi strutturali, non di tagli. Tutti dobbiamo lavorare insieme per cambiare le cose».

