Le criticità della sanità vibonese al centro dell’intervento dell’Osservatorio civico Città attiva. In particolare, le referenti, le legali Daniela Primerano, Francesca Guzzo e Ornella Grillo, in queste ore hanno acceso i riflettori sullo stato del Reparto di Ortopedia dello Jazzolino dove, per carenza di personale, ai pazienti non viene garantita con continuità la fisioterapia, indispensabile per il loro recupero fisico.

«Sappiamo tutti che nel reparto di ortopedia, la fisioterapia è fondamentale, perchè integra e completa l’intervento medico e chirurgico, essenziale per recuperare forza, mobilità e autonomia dopo traumi, fratture o interventi, prevenendo future complicazioni. Nonostante queste evidenze scientifiche – scrive il sodalizio - da oltre un mese i pazienti del reparto di ortopedia di Vibo non vengono adeguatamente movimentati, per la mancanza di figure importanti come i fisioterapisti, indispensabili per garantire un recupero funzionale, completo e duraturo».

Risulta, «pertanto di tutta evidenza l’assoluta gravità di tale circostanza, che rappresenta una inaccettabile violazione del diritto alla salute, ma che nessuno vede, nessuno denuncia. È l’immagine – aggiungono i membri dell’Osservatorio civico - di una Sanità nella quale la coscienza ha ceduto il posto alla rassegnazione, ed anche il giuramento d’Ippocrate, rischia di diventare un lontano ricordo. A peggiorare le cose, contribuisce l’esaurimento a fine anno del budget a disposizione dell’unica struttura privata accreditata che garantisce la riabilitazione sul territorio, quindi i ricoveri in reparto si stanno prolungando oltre il dovuto, e senza fisioterapia, c’è il rischio di compromettere irrimediabilmente la qualità della vita dei pazienti, perchè la riabilitazione è cruciale per ripristinare l’autonomia e le funzioni quotidiane».

A tal proposito, aggiungono le rappresentanti di Città attiva, «speravamo che nel nuovo atto aziendale venisse inserito allo Jazzolino un reparto di recupero e riabilitazione. Abbiamo seguito con particolare apprensione la vicenda che ha riguardato un signore di 93 anni che a seguito di una frattura del femore, è stato costretto a fare il giro di diversi Ospedali calabresi, prima che si liberasse un posto a Vibo. La Dott.ssa Fazio, stimata professionista, ha definito ‘vergognoso, inaccettabile, disumano’ quanto accaduto al suo paziente, e noi in questo momento non riusciamo a trovare parole diverse per definire un sistema che sembra ormai fuori controllo».

E ancora, «ricordiamo ancora il gesto eclatante di un signore che ha minacciato di darsi fuoco proprio nel reparto di ortopedia, affinché la madre venisse operata al femore nei tempi previsti dai protocolli. Non dimentichiamo la grave carenza di organico del reparto di ortopedia di Vibo, che ha al suo interno diversi medici cubani, la cui presenza è comunque da considerare temporanea, ciò determina ogni giorno lunghe ore di attesa per i pazienti che devono effettuare le visite di controllo in ambulatorio».

«Altra richiesta – conclude l’Osservatorio - era quella dell’attivazione di altri posti letto, per soddisfare il fabbisogno del territorio, riportando innanzitutto il reparto al piano terra, dove si trovava originariamente con 20 posti letto e nonostante il trasferimento fosse stato annunciato prima dell’estate dalla Commissione Straordinaria, anche su questo è calato inspiegabilmente il silenzio, per non turbare il degrado lento ed inesorabile della sanità vibonese».