Diocesi Mileto-Nicotera-Tropea, commemorati i 92 anni di vita della basilica cattedrale
Festeggiati anche i 40 anni di ordinazione episcopale di monsignor Rimedio. Il vescovo Nostro ha invitato alla pace rileggendo la lettera inviata ai potenti della terra nel 1962 da Giovanni XXIII
Ha compiuto 92 anni la chiesa madre della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. Era il 25 ottobre del 1930, infatti, quando, a partire dalle prima mattinata, il vescovo dell’epoca Paolo Albera iniziava l’apposita cerimonia di dedicazione della ricostruita cattedrale di Mileto a Santa Maria Assunta e San Nicola di Bari. La solenne ricorrenza è stata commemorata nelle scorse ore con una santa messa arricchitasi quest’anno di ulteriori significati. Per volontà del vescovo monsignor Attilio Nostro è stato festeggiato anche il 40esimo anniversario dell’ordinazione episcopale del presule emerito della diocesi di Lamezia Terme, monsignor Vincenzo Rimedio, figlio di questa terra. La sacra funzione è stata presieduta proprio dal 94enne vescovo, nativo di Soriano Calabro. Al suo fianco, il Capitolo della basilica cattedrale al completo e decine di sacerdoti e consacrati. [Continua in basso]
La celebrazione eucaristica è stata introdotta dalle belle parole indirizzate da monsignor Nostro all’anziano vescovo, ancora pienamente lucido e attivo nel suo ruolo, a dispetto dell’età. «Quella di oggi – ha affermato l’attuale presule della diocesi – è una bellissima occasione per ringraziare il Signore per l’immenso dono fatto a tutti noi, dando a questo fratello in Cristo la possibilità di diventare presbitero e poi vescovo. Attraverso la sua testimonianza semplice, pura, generosa e celeste del vivere la fede, egli regala a tutti noi la possibilità di capire che appartenere alla Chiesa vuol dire, in fondo, appartenere al Cielo. Ogni volta che parlo con lui e che lo abbraccio sento quanto mi vuole e ci vuole bene. Don Vincenzo è per me un pezzo di quel Cielo catapultato sulla terra, un segno della presenza di Dio intorno a noi».
A seguire, monsignor Nostro ha voluto rileggere la lettera inviata il 25 ottobre del 1962, in piena guerra fredda, da Papa Giovanni XXIII ai potenti della terra per chiedere la pace. «Una preghiera ancora oggi di grande attualità, che vogliamo ripetere e fare nostra anche in questa occasione». Alla sacra funzione ha partecipato un gran numero di fedeli, provenienti da tutto il territorio diocesano. Tra le autorità presenti, il sindaco di Mileto Salvatore Fortunato Giordano.
Dal canto suo, nell’omelia monsignor Rimedio ha ripercorso le tappe della propria vita all’interno della Chiesa, dalla sua ordinazione sacerdotale nella stessa basilica cattedrale di Mileto, ad opera del vescovo Nicodemo, alla consacrazione episcopale alla guida della diocesi di Lamezia Terme, avvenuta nel 1982 per mano del vescovo Domenico Cortese. L’anziano presule si è poi soffermato sul ruolo fondamentale della cattedrale, «quale centro spirituale e liturgico dell’intera diocesi». In particolare su quella «imponente, bella, luminosa e recentemente restaurata» di Mileto. In conclusione, l’invito a ritrovarsi in Cristo, la sottolineatura dell’urgenza di rafforzare l’azione pastorale e l’augurio di dare tutti insieme vita a una nuova stagione diocesana. Nel corso della celebrazione eucaristica, così come consuetudine, monsignor Nostro ha anche assegnato il mandato agli operatori pastorali attivi nelle varie parrocchie della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea.
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