L’Osservatorio civico “Città Attiva” di Vibo Valentia ha accolto con favore la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra il Comune e il dipartimento di Scienze aziendali e giuridiche (Discag) dell’Università della Calabria, diretto dal professor Franco Ernesto Rubino. L’accordo, firmato dal sindaco Enzo Romeo, prevede la realizzazione in città di un Polo di alta formazione destinato a rafforzare l’offerta educativa e professionale del territorio. Il progetto punta a sviluppare percorsi di studio nei settori del turismo e dell’ospitalità, della nautica da diporto, dell’enogastronomia, della metalmeccanica di precisione e dell’informatica e digitalizzazione.

In una nota, l’Osservatorio ha definito l’iniziativa «un primo passo nella direzione giusta» e ha espresso l’auspicio che essa «possa rappresentare l’inizio di un più ampio percorso di crescita culturale. Abbiamo iniziato a sognare – hanno sottolineato gli avvocati Francesca Guzzo, Daniela Primerano e Ornella Grillo attraverso una nota stampa –. Visto l’accordo già concluso con l’Università della Calabria, che nel settore Stem è un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale, ospitare una sede staccata di vere facoltà universitarie, come ad esempio Ingegneria ed Informatica a Vibo aumenterebbe il prestigio della nostra città richiamando, nel contempo, studenti che incrementerebbero la popolazione locale con beneficio anche a livello economico per gli esercenti di attività commerciali ed i proprietari di immobili affittabili». Tra le proposte inoltre avanzate dall’associazione figurano poi «l’attivazione di nuovi corsi, come Archeologia applicata al turismo e Neuropsicomotricità», quest’ultimo in convenzione con l’Università di Messina.

Secondo l’Osservatorio, «la creazione di un Polo universitario nel capoluogo vibonese potrebbe contribuire non solo alla formazione dei giovani, ma anche allo sviluppo economico della città, grazie all’arrivo di studenti e all’incremento delle attività collegate». L’iniziativa, definita dal sindaco Romeo «un punto di partenza per la crescita del territorio», rappresenta un segnale di apertura verso una «politica di valorizzazione delle competenze locali e di collaborazione tra istituzioni e mondo accademico».