Si sono messi al pc e hanno scritto al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, una lettera accorata, che forse non sortirà gli effetti sperati, ma mette nero su bianco l’attaccamento di un’intera comunità alla propria scuola, “soppressa” dalla dura logica del ridimensionamento scolastico. È quanto hanno fatto alcuni cittadini di Fabrizia, spiegando le ragioni per cui l’autonomia scolastica del loro istituto dovrebbe essere ripristinata. «Egregio Ministro – scrivono i cittadini del piccolo centro montano delle Serre vibonesi - Se, come proprio Lei si propone di fare, bisogna rafforzare sempre di più la positiva collaborazione tra comunità e scuola, c’è da rispettare la condizione che una scuola ci sia, ma ancor più che questa scuola sia attiva, presente, che rappresenti un colosso istituzionale soprattutto per quelle comunità piccole, in cui la scuola non è solo istituzione, bensì nucleo motore della cittadinanza, della vita di un paesino sperduto in montagna».
I firmatari descrivono Fabrizia come «un paesello sperduto tra i monti delle Serre, conosciuto e ammirato nel circondario per le sue montagne, i funghi, l’aria buona e la scuola», sottolineando che proprio l’istituzione scolastica rappresentava «ciò che più di ogni altra cosa rendeva Fabrizia un centro abitabile pacifico, ma vitale, pieno di potenzialità per il futuro».
Con la riforma del dimensionamento scolastico approvata con la legge di bilancio 2023, in Calabria si sono perse 79 autonomie, di cui 11 solo nella provincia di Vibo Valentia. «La riforma di dimensionamento è una regressione nell’arco di un progresso che dovrebbe investire più di tutto in due solidi pilastri: cultura e sanità», lamentano i cittadini, chiedendo che «non si riduca la scuola a oggetto da studiare, scomporre, risolvere, ma la si consideri soggetto, esperienza, trampolino di lancio e fonte di dubbio».
La lettera prosegue evidenziando il valore qualitativo dell’istituto: «Il fu Istituto Comprensivo di Fabrizia vanta eccellenze in abito di progetti, adesioni, alunni e personale molto vaste. Grazie all’autonomia scolastica, il nostro istituto ha potuto gestire le risorse disponibili in maniera flessibile per rispondere alle necessità educative dei nostri ragazzi; ha potuto realizzare progetti coerenti con le esigenze degli alunni, considerando le difficoltà di accesso e le peculiarità culturali del territorio».
Secondo i cittadini, il dimensionamento scolastico «in piccole realtà come la nostra equivale a spegnere uno dei pochi barlumi che rendono viva la comunità», trasformando l’ex Istituto Comprensivo in un «surrogato del vicino Azaria Tedeschi», e frammentando le storie scolastiche di Cassari, Nardodipace, Mongiana e Fabrizia.
La richiesta finale rivolta al Ministro è chiara: «Le chiediamo di rivolgere una prioritaria e particolare attenzione all’ex Istituto Comprensivo di Fabrizia, al fine di ripristinare l’autonomia scolastica persa, alla luce del recente Decreto Interministeriale n. 124 del 30 giugno 2025, che definisce criteri innovativi per l’autonomia scolastica. Basti pensare che l’ex istituto abbracciava paesi montani e periferici con caratteristiche geografiche particolari, come Fabrizia, Mongiana e Nardodipace».
I cittadini concludono sottolineando che il ripristino dell’autonomia scolastica rappresenterebbe «un riconoscimento dell’eccellenza e dell’efficienza della scuola, a garanzia dei diritti e dei valori che essa rappresenta da sempre», esprimendo la speranza che la fiducia riposta nel ministro non sia vana.