venerdì,Aprile 19 2024

Il sogno di Giuseppe: un campo da hockey accessibile dove giocare con gli amici

L’idea del baby-assessore allo sport è stato al centro di un incontro promosso dal Consiglio comunale dei ragazzi di Stefanaconi alla presenza della delegata provinciale del Comitato paraolimpico Elisabetta Carioti

Il sogno di Giuseppe: un campo da hockey accessibile dove giocare con gli amici

“Ognuno di noi ha un proprio potenziale, possiede un mazzo di carte che il destino ci ha dato in dote e che attraverso l’allenamento e la preparazione migliora, ma quando la gara inizia, quando si gioca, dobbiamo essere consci del fatto che l’obiettivo è fare il nostro meglio, non ottenere il miglior risultato assoluto”. Una bellissima citazione di Alex Zanardi ha fatto da filo conduttore all’incontro che si è svolto alla scuola media di Stefanaconi su iniziativa del Consiglio comunale dei ragazzi, guidato dal baby-sindaco Cristian Vaianella, e incentrato sull’abbattimento delle barriere architettoniche e sullo sport accessibile. Non a caso all’evento ha preso parte, oltre ai rappresentanti della scuola guidati dal dirigente Raffaele Vitale, la delegata provinciale del Comitato italiano paraolimpico affiancata dal sindaco Salvatore Solano, dall’assessore allo Sport Emanuele Franzè e dal presidente del Consiglio Fortunato Cugliari.   

L’incontro, nello specifico, nasce dal fortissimo desiderio di portare avanti un’idea dell’Amministrazione dei ragazzi, e in particolare del baby-assessore allo Sport Giuseppe Calafati, un ragazzo che quasi dalla nascita è costretto a vivere su una sedia a rotelle e che ha un sogno nel cassetto: quello di realizzare un campo di hockey in carrozzina nel suo paese e naturalmente giocarci con i suoi amici. Un sogno che ha inserito nel suo  programma amministrativo. Un sogno che Elisabetta Carioti intende provare a realizzare. «È stata – si legge in un commento del presidente del Consiglio Cugliari – una lezione di vita, una lezione di umanità che disintegra ogni barriera, ogni steccato e ci permette di volare alto e, soprattutto, ci permette di poter prendere in consegna i sogni di Giuseppe e di farli nostri. Lo sport ha la straordinaria capacità di  ridere in faccia ad ogni tipo e a ogni forma di discriminazione. Grazie Giuseppe, grazie Elisabetta. Oggi con voi siamo cresciuti oltrepassando ogni limite, ogni barriera».

 

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