È quanto emerge dalle motivazioni della sentenza sul maxiprocesso Carminius. Non dimostrata invece, in quegli stessi territori, l'alleanza con Cosa Nostra
Secondo il giudice monocratico di Vibo Valentia il fatto non sussiste: «L’istruttoria espletata non consente di addivenire ad un giudizio di colpevolezza»
Le rivelazioni del collaboratore di giustizia Francesco Fortuna. Gli assegni staccati dall’imprenditore vicino ai Mancuso in favore di Domenico Bonavota e i messaggi alla sua cosca per rassicurarli: «Non credete ai giornali, Scarpuni non vuole uccidervi»
Il procuratore di Napoli intervistato dal Secolo XIX spiega perché è importante il pentimento dell’ex killer del clan di Sant’Onofrio. Gli affari della cosca in Liguria, Piemonte, Lombardia ed Emilia. E la scoperta di una “camera di compensazione” a Ventimiglia
Lupare bianche e agguati decisi dai Bonavota contro i Cracolici e dai clan Accorinti e Razionale contro i Soriano. Il solo Andrea Mantella risponde del delitto Gangitano. L’accusa deposita anche le dichiarazioni dell’aspirante nuovo collaboratore Francesco Fortuna
Il racconto del pentito Francesco Costantino nell'inchiesta Artemis: «Era tutto pronto ma l'agguato saltò per tutelare gli affari del clan al Nord. La mia paga? 500mila euro e un terreno a Maierato»
Il procuratore Gratteri ha sottolineato come l’Ungheria, grazie alla credibilità degli investigatori italiani, è il primo Paese europeo ad aver utilizzato le microspie e le intercettazioni. Ecco il “respiro” internazionale dei soldi della cosca e il ruolo di un avvocato
Il rinvio a giudizio è stato chiesto dalla Dda di Catanzaro per il clan Bonavota di Sant’Onofrio. Il giudice ha però già giudicato e condannato Francesco Fortuna per l’omicidio Di Leo
Avviso di conclusione indagini della Dda di Catanzaro per la consorteria di Sant’Onofrio, per il collaboratore di giustizia vibonese Andrea Mantella ed un avvocato
Accolto il ricorso dei difensori contro l’ordinanza di custodia cautelare a carico dell’esponente dell’omonimo clan di Sant’Onofrio, accusato di essere il mandante dell’omicidio di Domenico Di Leo