Nuovi dettagli emergono dall’inchiesta che ha portato all’arresto del killer al soldo dei Bonavota, Francesco Fortuna. Tra estorsioni e vertici di ‘ndrangheta nelle case di inermi cittadini.
Fu tra il 2002 e nel 2004 che nel Vibonese si ebbe la gestazione di un nuovo cartello mafioso antagonista del clan Mancuso di Limbadi, fino ad allora padrone incontrastato della Provincia, di cui la famiglia di Sant’Onofrio fu capofila.
Sulla vittima una vera e propria tempesta di fuoco scatenata da Francesco Fortuna e da almeno un suo complice. Le mire espansionistiche del 33enne preoccupavano i boss con i quali era imparentato.
Considerato elemento di spicco della cosca Bonavota di Sant’Onofrio, il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri della Compagnia di Vibo su disposizione della Dda di Catanzaro.