venerdì,Aprile 26 2024

Operatori ecologici esposti a rischi nel Vibonese: proclamato lo sciopero

I lavoratori delle ditte operanti in 18 Comuni della provincia pronti ad incrociare le braccia. Il sindacato: «Totalmente assenti le precauzioni per il contagio da Coronavirus»

Operatori ecologici esposti a rischi nel Vibonese: proclamato lo sciopero

Gli avvertimenti non sono stati sufficienti, e così sarà sciopero: i lavoratori del comparto rifiuti di 25 Comuni, prevalentemente della provincia di Vibo Valentia, incroceranno le braccia il 25 marzo prossimo. Ad annunciarlo in una nota è lo Slai Cobas guidato da Nazzareno Piperno. La mobilitazione interesserà i Comuni di Vibo Valentia, Briatico, Mileto, Sant’Onofrio, Tropea, Ricadi, Drapia, Zambrone, Limbadi, Cessaniti, Rombiolo, Dinami, Ionadi, Joppolo, San Calogero, Filandari, Nicotera, Stefanaconi; e nel Reggino: Siderno, Marina di Gioiosa Ionica, Grotteria, Monasterace, Bovalino, Motta San Giovanni, Bagnara Calabra.

«La decisione – spiega il sindacato – è motivata dalla mancata adozione, nonostante le precise e reiterate denunce operate dalla scrivente organizzazione, da parte di tutte le società datrici di lavoro di tutte le necessarie misure igieniche al fine di fronteggiare l’emergenza sanitaria nazionale e mettere in sicurezza i lavoratori che, per loro natura, svolgono attività particolarmente sensibili al rischio di contagio. Nessun riscontro è pervenuto neanche dalle istituzioni interpellate al riguardo, rendendo inevitabile la protesta».

La mancata adozione delle necessarie misure igieniche di sicurezza «determina di fatto un’impossibilità di ottemperare alle stringenti disposizioni emanate in via d’urgenza in questi giorni dalle autorità governative per fronteggiare il rischio epidemico».

Lo Slai Cobas, consapevole che «si tratta di servizio essenziale al pari di altri, come la sanità e la sicurezza», evidenzia però che, a differenza di questi comparti, non è stata adottata alcuna precauzione. «In tal modo si continua ad assistere a situazioni, come nel caso della Locride Ambiente o della Ecoshark Igiene Ambientale, in cui i lavoratori sono costretti ad operare senza guanti e senza mascherine. Il tutto in aggiunta a servizi sanitari ed igienici carenti sprovvisti di tutto, dalla carta igienica ai prodotti igienizzanti e cosi via». O ancora «come nel caso delle altre aziende in indirizzo, Tecnew srl, Cfv Monteporo, Ital service, Gm dimensione ecologica, Dm service, Mea Muraca srl i cui lavoratori sono carenti di tutto, mentre l’inadempimento della Dusty si ferma, si fa per dire, solo alla mancata consegna di guanti e mascherine».

Questa la situazione, che ha portato il sindacato ad indire lo sciopero: «Se le nostre richieste si tradurranno in atti concreti da parte dei destinatari di questa protesta, siamo pronti a fare un passo indietro revocando lo sciopero. Se ciò non avverrà – intima lo Slai Cobas – la protesta andrà avanti con lo sciopero già proclamato e gli altri che provvederemo ad indire strada facendo».

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