E’ stata un’esplosione causata da una bomba, collocata nell’auto in uso a padre e figlio, a provocare nel pomeriggio la morte di Matteo Vinci, di 42 anni, di Limbadi, ed il grave ferimento del padre Francesco, 73 anni, che è stato trasferito in ospedale a Palermo (nel reparto “Grandi Ustioni”) in prognosi riservata. Le sue condizioni sono gravi. A questa conclusione sono arrivati gli artificieri dei carabinieri dopo gli esami sul posto e dopo che in un primo momento si era ventilata l’ipotesi di un incidente. Analisi più approfondite sono giunte alla conclusione che si sè trattato di un attentato. Sul posto per spegnere l’incendio sono intervenuti anche i Vigili del fuoco. L’esplosione è avvenuta in località Cervolaro di Limbadi, in piena campagna. La vittima, ex rappresentate di medicinali, era stato candidato alle ultime elezioni comunali nella lista “Limbadi libera e democratica”. Le indagini sono condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo. Nel marzo del 2014 Matteo Vinci, il padre Francesco e la signora Rosaria Scarpulla (moglie di Francesco e madre di Matteo) erano stati arrestati dai carabinieri unitamente a Domenico Di Grillo, 71 anni, Rosaria Mancuso, 63 anni, e la figlia della coppia, Lucia Di Grillo (rispettivamente cognata, sorella e nipote dei più noti Mancuso di Limbadi, fazione degli “‘Mbrogghja”).
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