martedì,Aprile 16 2024

Sparatorie a Nicotera e Limbadi, il pm: «Olivieri ha messo in atto raid punitivo»

Il killer costituitosi nella tarda serata di ieri, è stato sentito dal pubblico ministero Concettina Iannazzo che nel provvedimento di fermo scrive: «Le vittime già designate nel suo programma criminoso»

Sparatorie a Nicotera e Limbadi, il pm: «Olivieri ha messo in atto raid punitivo»

«L’indagato ha effettuato un vero e proprio raid punitivo, recandosi nelle abitazioni delle vittime, già designate nel suo programma criminoso, e colpendole da distanza ravvicinata in parti del corpo che hanno attinto organi vitali». É uno dei passaggi del provvedimento di fermo di indiziato di delitto vergato dal pm della Procura di Vibo Valentia, Concettina Iannazzo, a carico di Francesco Olivieri, il 32enne accusato degli omicidi di Giuseppina Mollese, di 80 anni, e di Michele Valerioti, di 67, avvenuti a Nicotera venerdì scorso. Olivieri si trova nel carcere di Vibo Valentia, dove si è costituito ieri sera e dove è in corso l’udienza di convalida davanti al gip, Graziamaria Monaco. Per il pm susssiste il pericolo di fuga, ma soprattutto il pericolo “attuale e concreto” che l’indagato commetta delitti della stessa specie di quelli per i quali si procede e, quindi, nuovi fatti di sangue. Un pericolo che il pm ricava sia dalle “specifiche modalità delle condotte, sia della personalità dell’indagato che non ha esitato, pur di realizzare il proposito criminoso che si era prefissato, a muoversi armato ed a volto scoperto, nell’ambito di due comuni diversi, Nicotera e Limbadi, realizzando le azioni di fuoco in pieno giorno, anche in luoghi aperti al pubblico come il bar di Limbadi, mostrando di essere assolutamente indifferente rispetto alla probabilità che anche altre persone, dallo stesso non prese di mira, potessero essere attinte dai colpi d’arma da fuoco che ha esploso. Le modalità delle condotte – evidenzia il pm – attestano la spregiudicatezza di Francesco Olivieri, l’allarmante pericolosità dell’uomo” che, allo stato, non ha neppure consegnato le armi”. nel corso dell’interrogatorio, Francesco Olivieri ha ammesso dinanzi al gip le proprie responsabilità sostenendo di aver aperto il fuoco per vendicare l’uccisione del fratello Mario, ucciso nel 1997. 

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