Un anno fa il nostro giornale promosse un sondaggio che si trasformò in un plebiscito per la straordinaria violinista scomparsa a soli 26 anni. Il primo cittadino Enzo Romeo per ora glissa e dice di apprezzare un nome più didascalico senza riferimenti a personaggi noti
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
«Ammetto che il nome “Teatro Comunale di Vibo” non mi dispiace affatto. In futuro vedremo, ma per ora credo che vada bene questo». Fatto il teatro ci vuole un nome, ma il sindaco Enzo Romeo sembra essersi già affezionato a quella che è però anche “l’intitolazione” più scontata e didascalica.
Una questione non di poco conto per una città che ha atteso quasi 25 anni prima di vedere finalmente aperto il proprio teatro. L’inaugurazione ufficiale è in programma mercoledì 17 dicembre, con un concerto dell’orchestra del Conservatorio Fausto Torrefranca i cui musicisti saranno i primi a calcare il palco della struttura che sorge nel quartiere Moderata Durant. L’entusiasmo della città è ai massimi, basti pensare che due giorni fa era già stata venduta la metà degli abbonamenti per la stagione 2025-2026 curata da Ama Calabria.
Intorno al nuovo teatro, insomma, c’è grande fermento e l’intitolazione della struttura è un argomento che sta riconquistando il centro della scena.
Esattamente un anno fa, Il Vibonese ha proposto sulla questione un sondaggio che ha fatto registrare un’altissima partecipazione. Cinque i nomi che proponemmo ai nostri lettori: Greta Medini, straordinaria violinista vibonese scomparsa a soli 26, l’attore Raf Vallone, il politico Antonino Murmura, lo scrittore Giuseppe Berto e il poeta dialettale Vincenzo Ammirà. Il risultato fu un vero e proprio plebiscito a favore della giovane violinista scomparsa tragicamente nel 2016, che raccolse oltre il 67% dei voti. “Teatro Medini”, questo il responso e l’auspicio dei lettori de Il Vibonese.
«Se l’amministrazione comunale dovesse decidere di intitolare il teatro a Greta, per noi sarebbe una cosa bellissima, grande, come troppo grande è stata Greta nella mia vita e come troppo grande e devastante è stata la scelta che ha fatto». Così Angela Crudo, mamma della talentuosa violinista, commentò il risultato del sondaggio, ringraziando i vibonesi per l’affetto: «Il calore che hanno dimostrato ci ha travolti – disse Angela - anche se sentir parlare della nostra Greta ha riaperto ferite mai chiuse. Non è stato facile, sono state giornate di forti emozioni ma non potevamo non ringraziare la gente, conoscenti e non, che hanno partecipato al sondaggio. Mi hanno scritto dal Giappone all’Inghilterra per partecipare alle votazioni. Greta aveva amici ovunque», spiega orgogliosa.
Diplomata al conservatorio a soli 16 anni, il talento di Greta era in breve esploso anche a livello internazionale, con tournée in tutto il mondo, prima che il “male oscuro” soffocasse la sua vita. Una morte che sconvolse l’intera comunità vibonese e non è mai stata dimenticato.
Ora, l’ipotesi che il nuovo teatro di Vibo possa portare il suo nome torna a farsi strada. Un tributo a un’artista che, seppure per breve tempo, ha dato lustro e visibilità mondiale alla città.



