martedì,Aprile 16 2024

Una maglietta rossa contro l’indifferenza: Libera, Anpi e Cgil in piazza a Vibo

L’appello di don Ciotti non rimane inascoltato e le organizzazioni vibonesi lo rilanciano: « Bisogna contrastare questa emorragia di umanità alimentata dagli imprenditori della paura»

Una maglietta rossa contro l’indifferenza: Libera, Anpi e Cgil in piazza a Vibo

«Rosso è il colore che ci invita a sostare. Ma c’è un altro rosso, oggi, che ancor più perentoriamente ci chiede di fermarci, di riflettere, e poi d’impegnarci e darci da fare. È quello dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo. Di rosso era vestito il piccolo Ailan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori». È quanto si legge in una nota di Libera Vibo Valentia che chiama a raccolta cittadini e associazioni, insieme ad Anpi e Cgil, facendo proprio l’appello di don Luigi Ciotti e dando appuntamento ai cittadini vibonesi in piazza Municipio, domani sabato 7 luglio alle 19, invitandoli ad indossare una maglietta rossa «per fermarci, per uscire dall’indifferenza e condividere un momento di riflessione e chiederci cosa abbiamo fatto della nostra umanità».

Ricorda Libera: «Ci sono bambini che muoiono mentre l’Europa gioca allo scaricabarile con il problema dell’immigrazione – cioè con la vita di migliaia di persone – e per non affrontarlo in modo politicamente degno arriva a colpevolizzare chi presta soccorsi o chi auspica un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà. Bisogna contrastare questa emorragia di umanità, questo cinismo dilagante alimentato dagli imprenditori della paura. L’Europa moderna non è questa. L’Europa moderna è libertà, uguaglianza, fraternità. Fermiamoci allora un giorno e indossiamo tutti una maglietta, un indumento rosso, come quei bambini. Perché mettersi nei panni degli altri, cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità, è il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone e uguali come cittadini».

 

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