mercoledì,Aprile 24 2024

Operazione “Comune accordo”, arrestato anche un ingegnere vibonese

Residente a Ricadi, è accusato dalla Procura di Castrovillari dei reati di corruzione, falso, frode nelle pubbliche forniture e abuso d’ufficio. Si trova ai domiciliari

Operazione “Comune accordo”, arrestato anche un ingegnere vibonese

C’è anche l’ingegnere Domenico Muzzupappa, 51 anni, di Ricadi, fra i 55 indagati dell’operazione condotta dalla Procura di Castrovillari denominata “Comune accordo”. E’ destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per i reati di abuso d’ufficio, falso ideologico, frode nelle pubbliche forniture e corruzione. In relazione a tale ultima accusa, a Muzzupappa la Procura di Castrovillari contesta di aver posto in essere un atto contrario ai suoi doveri omettendo “sistematicamente l’attività di controllo” realizzando una variante tecnica in favore di un’impresa subappaltatrice, la Cogeca, nell’ambito della stessa procedura in cui rivestiva la qualità di direttore dei lavori e quindi in conflitto di interessi. Domenico Muzzupappa è quindi accusato di “aver fornito all’amministratore dell’impresa subappaltatrice precisi ragguagli al fine di sfruttare completamente le consistenti risorse derivanti da economie di gara, attestando falsamente la sospensione dei lavori – con verbale del 27 maggio 2016, modificato al 3 maggio 2016 -, di fatto consentendo all’impresa la prosecuzione degli stessi in attesa del deposito della variante strutturale al genio civile. In cambio, per sé, Muzzupappa è accusato di aver ricevuto utilità da parte di quattro ditte consistenti in numerosi incarichi professionali. Unitamente a Damiano Perrone e Rosario Filippelli, Domenico Muzzupappa è poi accusato di frode nelle pubbliche forniture. Muzzupappa quale direttore dei lavori per la realizzazione della scuola primaria e dell’infanzia Cantinella di Corigliano, avrebbe fornito travi di cui non è presente lo strato di ricoprimento delle staffe obbligatorie e la cui mancanza comporta la corrosione e il rapido deterioramento. Contestata anche la realizzazione di un solaio qualitativamente inadeguato”, in modo tale da frodare – ad avviso della Procura – l’ente appaltante a Corigliano Calabro dal 31 marzo 2015 al 22 novembre 2016, data di conclusione delle operazioni tecniche. 

 

 

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