Si è aperto dinanzi alla Corte d’Appello di Catanzaro il processo di secondo grado nei confronti di Antonio Carà, 25 anni, di Filandari, accusato di associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione “Ragno” contro il clan Soriano. Carà aveva scelto il rito abbreviato ed era stato condannato il 2 maggio 2013 dal gup distrettuale, Assunta Maiore, a 4 anni ed 8 mesi di reclusione, con pena confermata anche in appello. Il 14 ottobre del 2015, però, la Cassazione ha annullato con rinvio la condanna e quindi ora si è aperto il nuovo processo di secondo grado. In apertura dell’udienza, la Procura generale di Catanzaro ha avanzato alla Corte la richiesta preliminare di produzione dell’attività investigativa (provvedimento di fermo e ordinanza di custodia cautelare) confluita nella recente operazione antimafia denominata Nemea contro il clan Soriano di Filandari. Secondo la Procura generale, la produzione sarebbe stata utile a comprovare la sussistenza del clan Soriano sul territorio di Filandari, della cui partecipazione è accusato pure l’imputato Antonio Carà nell’ambito però del processo nato dall’operazione “Ragno”.
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