Quelle immagini riprese a distanza attraverso uno smartphone e postate su Facebook hanno commosso il web. Una grande storia d’amore, d’amicizia, tra l’uomo e il suo cane. Più forte del tempo che passa, più forte della malattia. Certo, Tonino Vitale non è l’anziano padrone che i social e i media nazionali hanno descritto. E’ un uomo vigoroso, nel pieno della maturità. Già, perché ci vuole forza per fare ciò che tutti i giorni fa, per il suo amico Dylan. Ci vuole forza fisica, d’animo. Ci vuole cuore. «Non faccio nulla di straordinario – dice – mi ha sorpreso tutto il clamore che c’è stato dopo che quel video è finito su Facebook. Per me è una cosa normale, gli anormali sono quelli che non hanno amore per gli animali, quelli che pensano che un cucciolo sia un giocattolo da regalare ai bambini. Gli anormali sono quelli che usano la violenza. Io sono normale. E non ho voluto far rimuovere quel video, così come accetto di rilasciare questa intervista, solo perché spero di sensibilizzare coloro che non hanno questa sensibilità». Dylan è un Labrador, vecchio lui sì. Ha tredici anni. Affetto da una grave forma d’artrite non riesce più muovere le zampe posteriori, a fatica muove quelle anteriori. Ha il cuore debole, il respiro affannoso.
«Non potrò mai dimenticare quando mia madre è stata male – racconta Tonino -. Poi lei è morta. E Dylan è stato con me, sempre al mio fianco, per due mesi, in silenzio, al suo capezzale». Quel che fa per l’amico che due delle sue quattro zampe non le muove più è normale. E’ faticoso prenderlo in braccio, stare attento affinché non soffra, poggiarlo su quel carretto. Un bell’allenamento quotidiano. «Per Dylan però è importante. Gli piace uscire, sentire gli odori, vedere il gatto, il suo amico gatto… Gli piacciono le cagnoline. Perché sarà pure malandato, ma l’appetito sessuale non l’ha perso… Anche se lui la sua vita sessuale l’ha avuta e pure soddisfacente credo… E’ papà di diversi cuccioli». Negli ultimi giorni la routine è cambiata per via di una piacevole visita, quella dei cinofili della polizia. Un omaggio del questore Andrea Grassi in persona: «E’ stato bellissimo, veramente un pensiero splendido, del quale siamo davvero grati al questore, alla polizia e ai cinofili. Dylan ha giocato, s’è divertito, sono stati davvero bei momenti». Per lui contano le piccole cose. Il suo mondo è questo: questa passeggiata, la palla che mordicchia, il rancio quotidiano… E dopo Dylan? Ci sarà un altro Dylan? «Non mi ci fate pensare… No, non ci sarà…».
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