giovedì,Aprile 25 2024

Il Sant’Anna torna a fare paura, dopo la pioggia fango e detriti nel mare di Bivona

Basta un’intensa precipitazione della durata di pochi minuti per creare un’autentica valanga e apprensione nei residenti. Una turista: «Mi vergogno per tutte le istituzioni competenti che governano la vostra bellissima terra»

Il Sant’Anna torna a fare paura, dopo la pioggia fango e detriti nel mare di Bivona

Se basta una precipitazione breve ma intesa per far emergere tutte le criticità della rete di raccolta e deflusso delle acque sul territorio di Vibo Valentia e frazioni, sono i torrenti che puntualmente si gonfiano ad ogni acquazzone a rappresentare per i residenti la vera incognita e a fare paura. Specie nelle frazioni costiere dove è ancora vivido il ricordo della tragica alluvione del 3 luglio 2006 che vide proprio nell’esondazione dei fossi di scolo uno dei fattori più critici. Così anche questa mattina, dopo l’intenso acquazzone che ha colpito la zona, l’attenzione di molti si è concentrata sui fossi di Vibo Marina e di Bivona. A destare preoccupazione in particolare il torrente Sant’Anna la cui condizioni è stata documentata anche attraverso foto dalla nostra lettrice Stefania, una turista, residente in Toscana, che da anni frequenta la nostra provincia e in particolare Bivona. «Dopo una lieve pioggia – scrive – il mare è divenuto la discarica di una fogna. Ci troviamo purtroppo vicino alla foce del torrente Sant’Anna che ormai da anni scarica le sue acque accompagnate da tutte le infiltrazioni fognarie e scarichi domestici di abitazioni e strutture alberghiere proprio qui davanti. L’odore tra l’altro è irrespirabile. Mi vergogno per tutte le istituzioni competenti. Scusate ma non potevo più star zitta! Non parlo tanto per me che ormai vivo da tutt’altra parte d’Italia ma per le persone oneste che vivono qui e per tutta la terza traversa di via del Pescatore a Bivona».

LEGGI ANCHE: Bomba d’acqua nel Vibonese: strade allagate a Vibo, Vibo Marina e Bivona (VIDEO)

Allagamenti a Vibo Marina, Roschetti: «C’è l’acqua alta ma non siamo a Venezia»

top