venerdì,Aprile 19 2024

Sentenza “rivoluzionaria” della Cassazione si abbatte anche sul Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Vibo

La Suprema Corte a sezioni unite stabilisce l’ineleggibilità per le toghe che hanno svolto due mandati consecutivi. Il tutto al fine di evitare una “cristallizzazione di posizione di potere”

Sentenza “rivoluzionaria” della Cassazione si abbatte anche sul Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Vibo

Avrà forti ripercussioni anche sul Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Vibo Valentia la recente sentenza delle sezioni Unite civili della Cassazione che ha stabilito come in “tema di elezioni degli Consigli degli ordini circondariali forensi, i consiglieri non possono essere eletti per più di due mandati consecutivi”. Un’interpretazione della legge (113/2017) che per la Cassazione si intende riferita anche ai mandati espletati solo in parte prima della sua entrata in vigore e che quindi ha pure valenza retroattiva. La vicenda portata all’esame della Cassazione riguarda un ricorso presentato da un avvocato contro l’elezione del consiglio dell’Ordine di Agrigento e contro la conseguente decisione 80/2018 del Consiglio nazionale forense, depositata il 21 giugno scorso. Il reclamo era basato sulla contestazione dell’eleggibilità di sei componenti eletti che avevano già ricoperto la carica di consigliere dell’ordine per almeno due mandati consecutivi. La pronuncia della Cassazione (che ha valenza generale) rappresenta un vero “terremoto” per il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Vibo perché la maggioranza dei suoi attuali componenti ha già espletato più di due mandati consecutivi ed anzi vi sono casi di avvocati (parecchi) che il numero dei due mandati l’hanno già superato abbondantemente. Ciò significa che il 25 gennaio prossimo (data fissata per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine), quasi tutti gli attuali componenti non potranno ricandidarsi e, se lo faranno, non potranno essere proclamati eletti. Una “rivoluzione” negli assetti del Consiglio dell’Ordine degli avvocati vibonesi perché la Corte di Cassazione ha assunto una posizione opposta a quella del Consiglio nazionale forense. Per prima cosa viene affermato che “un simile regime deve qualificarsi funzionale all’esigenza di assicurare la più ampia partecipazione degli iscritti”, nonché deve essere “in grado di evitare fenomeni di sclerotizzazione potenzialmente nocivi per un corretto svolgimento delle funzioni di rappresentanza. La norma valuta come da evitare il pericolo di una cristallizzazione delle posizioni di potere”. Inoltre, secondo la Cassazione, la norma “non regola il passato, ma attribuisce, per il futuro, una nuova rilevanza e una nuova considerazione a fatti passati, eretti a requisiti negativi od ostativi per l’accesso alle cariche elettive”. In pratica, la Corte afferma che per valutare la presenza dei requisiti per l’eleggibilità si deve per forza prendere a riferimento il periodo antecedente alla data delle elezioni. “Va pertanto enunciato”, si legge nella sentenza, “il seguente principio di diritto: in tema di elezioni dei consigli degli Ordini circondariali forensi, la disposizione dell’art. 3 comma 3 della legge 113/2017, in base alla quale i consiglieri non possono essere eletti per più di due mandati consecutivi, si intende riferita anche ai mandati espletati anche solo in parte prima della sua entrata in vigore, con la conseguenza che, fin dalla sua prima applicazione, non sono eleggibili gli avvocati che abbiano già espletato due mandati consecutivi”. La Corte, accogliendo il ricorso, rimanda la decisione al Consiglio nazionale forense, che dovrà ora deliberare sulla base delle conclusioni a cui è giunta la Cassazione. “Bene la sentenza che statuisce il divieto del doppio mandato anche per coloro che lo avevano svolto, anche parzialmente, prima dell’entrata in vigore della legge stessa”, dichiara il segretario generale dell’Associazione nazionale forense Luigi Pansini. “La vicenda coinvolge parecchi ordini locali. Ed è giusto verificare se la pronuncia abbia effetto anche rispetto all’elezione in corso dei componenti del Consiglio nazionale forense che dovrà dare applicazione alla sentenza dei giudici di Piazza Cavour”. Per il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Vibo, una vera “rivoluzione” che impedirà a molte note toghe di poter far parte del nuovo Consiglio.      LEGGI ANCHE: Avvocati Vibo: eletto il nuovo Consiglio dell’Ordine

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