Corruzione di dirigente regionale, avviso di conclusione indagini per imprenditrice vibonese

La Procura di Catanzaro ha chiuso le indagini preliminari nei confronti dell’ex responsabile dell’anti-corruzione della Regione Calabria Maria Gabriella Rizzo, di 58 anni, ora in servizio al Dipartimento Turismo, beni culturali e spettacolo, e dell’imprenditrice turistica di Ricadi Laura Miceli, 68 anni, indagate entrambe per corruzione e falsità ideologica. L’avviso di conclusione indagini è stato notificato anche ad altre due persone, il componente della commissione incaricata alla vigilanza in relazione al “Finanziamento di Piani di investimenti produttivi” Antonio Tolomeo, 40 anni, ingengnere con studio a Catanzaro, e Deborah Valente (50). Nell’inchiesta è finita anche la società Baia d’Ercole con sede Ricadi, di proprietà di Laura Miceli, titolare dell’omonimo villaggio “Baia d’Ercole” sito a Santa Maria di Ricadi. Le indagini, condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro, sotto il coordinamento della Procura, hanno portato ad ottobre scorso all’emissione di un’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari nei confronti di Rizzo e Miceli. Secondo l’accusa, la dirigente regionale avrebbe comunicato all’imprenditrice informazioni non ancora divulgate riferite a bandi non pubblicati, fornendo anche consulenze. La Rizzo, anche in incontri informali appositamente organizzati, avrebbe quindi prospettato alla Miceli l’evoluzione delle istruttorie di pubblicazione ed i contenuti di bandi regionali finanziati da fondi comunitari destinati al supporto del settore turistico-alberghiero. In cambio avrebbe beneficiato di soggiorni vacanze e casse di vinoPer gli altri particolari dell’inchiesta  LEGGI QUI: Dirigente della Regione corrotta da imprenditrice vibonese, due arresti – Nomi-Video

Corruzione e falso ideologico, arrestata imprenditrice vibonese del turismo – Video

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