Nove condanne sono state chieste dal pm della Dda di Reggio Calabria, Francesco tedesco, nel processo nato dall’operazione antimafia denominata “Helvetia” in corso dinanzi al Tribunale collegiale di Locri. Il processo mira a far luce sulla diramazione mafiosa stanziata in Svizzera, posta però alle dipendenze del “locale” di ‘ndrangheta di Fabrizia e quindi del “Crimine” di Rosarno. Queste, nel dettaglio, le richieste di condanna per gli imputati, tutti di Fabrizia: 20 anni per Brunello Nesci, di 53 anni; 17 anni di carcere per Cosimo La Porta, di 60 anni; 17 anni per Rocco Antonio Cirillo, di 64 anni; 15 anni per Angelo Rullo, di 60 anni; 13 anni di reclusione per Sandro Iacopetta, di 40 anni; 13 per Francesco Lombardo, di 46 anni; 13 anni di reclusione per Giovanni Manno; 12 anni per Giovanni De Masi, di 42 anni; 12 anni di carcere per Giulio Nesci, di 52 anni. Chiesta invece l’assoluzione per Cosimo Greco, di 49 anni, anche lui di Fabrizia. Fra le parti civili figurano il Comune di Fabrizia e la Regione Calabria. Le indagini sono state avviate nel gennaio 2012 dalla Dda di Reggio Calabria (pm Nicola Gratteri e Antonio De Bernardo) e hanno consentito di individuare, secondo gli investigatori, una serie di articolazioni estere della ‘ndrangheta, direttamente ricollegate al “locale” di Fabrizia (che sarebbe stato diretto da Antonio Primerano).